lunedì 28 Luglio 2025
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Acciaierie d’Italia: Sindacati presentano piattaforma per una transizione sostenibile.

La consegna di una piattaforma rivendicativa unitaria da parte delle sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm durante il Consiglio di Fabbrica di Acciaierie d’Italia a Taranto segna un punto di svolta cruciale nel complesso scenario industriale e sociale della regione.
Il documento, formalizzato in presenza delle istituzioni locali – il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il Presidente della Provincia di Taranto, Gianfranco Palmisano, e i sindaci di Taranto e Statte, Piero Bitetti e Fabio Spada – emerge da un intenso percorso partecipativo, frutto di assemblee con i lavoratori di ogni reparto dello stabilimento siderurgico, dai diretti dipendenti all’indotto, passando per le aziende appaltatrici.
L’istanza sindacale non si limita a una richiesta di decarbonizzazione, bensì propone una visione integrata di transizione ecologica e sociale, superando la tradizionale dicotomia tra tutela della salute e salvaguardia dell’occupazione.

Si tratta di un approccio lungimirante, consapevole che la riconversione industriale non può prescindere dalla protezione dei diritti dei lavoratori e dalla garanzia di un futuro sostenibile per il territorio.
La piattaforma rivendica un impegno concreto da parte del governo, auspicando l’erogazione di risorse e investimenti certi e mirati.

Questi non devono essere concepiti come semplici aiuti, ma come elementi fondamentali per un piano di trasformazione strutturale e duraturo.
La prospettiva include misure di tutela del reddito e di gestione delle risorse umane, quali il prepensionamento, l’affrontare il lavoro usurante, la gestione dell’esposizione a rischi come l’amianto, e incentivi per un esodo volontario, offerti come opzioni per i lavoratori più vulnerabili.
L’innovazione tecnologica è al centro delle proposte: si ipotizza la realizzazione di tre nuovi forni elettrici e impianti di Preridotto Diretto (DRI), tecnologie all’avanguardia che riducono drasticamente le emissioni di CO2.
Parallelamente, si richiede un rilancio delle linee di finitura e laminazione, cruciali per riassorbire la forza lavoro attualmente in cassa integrazione, evitando così un impoverimento sociale e un depauperamento del tessuto economico locale.

Un aspetto particolarmente rilevante è l’attenzione dedicata ai lavoratori degli appalti, spesso marginalizzati e privi di adeguate tutele.

La piattaforma rivendica la necessità di garantire il reddito, promuovere la formazione continua e la riqualificazione professionale, e inserire clausole sociali che favoriscano il loro reimpiego nelle nuove attività industriali, assicurando una continuità occupazionale e un percorso di crescita professionale.

In sintesi, la piattaforma rivendicativa non si limita a una richiesta di cambiamento, ma propone un modello di sviluppo industriale sostenibile, che coniuga innovazione tecnologica, tutela dei diritti dei lavoratori, responsabilità sociale e impegno istituzionale.
Il tempo delle soluzioni parziali è terminato; ora è necessario un salto di qualità, un cambio di paradigma che metta al centro la persona e l’ambiente, per un futuro più giusto e prospero per l’intera comunità tarantina.

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