Un’importante missione governativa turca ha recentemente visitato L’Aquila, segnando un nuovo capitolo nel riconoscimento internazionale del modello di ricostruzione aquilano a seguito del devastante terremoto del 2009.
L’incontro, promosso dalla Banca Mondiale di Ankara, ha coinvolto esponenti del ministero turco dell’Ambiente, dell’Urbanizzazione e del Cambiamenti Climatici, e si inquadra in un più ampio programma bilaterale volto a favorire lo scambio di esperienze e buone pratiche nella gestione del rischio sismico, una sfida cruciale per entrambi i Paesi.
L’attenzione della delegazione si è focalizzata sull’approccio olistico adottato dall’Italia, che va ben oltre la mera ricostruzione infrastrutturale.
Si tratta di un modello che integra la sicurezza sismica con la rivitalizzazione sociale, economica e culturale del territorio, un elemento distintivo che ha suscitato particolare interesse da parte dei colleghi turchi.
L’accoglienza, curata dagli Uffici Speciali per la Ricostruzione dell’Aquila (USRA) e dei Comuni del Cratere (USRC), ha visto un’introduzione di Salvatore Provenzano, titolare dell’USRA, ed Enrico Bianchi, dirigente dell’Area Giuridico Finanziaria dell’USRC.
Daniela Chiulli e Sergio Sulpizii hanno poi illustrato nel dettaglio il complesso iter di ricostruzione, ponendo l’accento sugli strumenti normativi innovativi e i protocolli tecnici implementati.
Questi comprendono non solo l’applicazione rigorosa delle normative antisismiche, ma anche sistemi avanzati di monitoraggio degli interventi, programmi di sostegno alle comunità e alle istituzioni locali, e un modello di governance partecipativa mirato a promuovere la rinascita strategica delle aree interne, spesso marginalizzate.
La visita sul campo, incentrata sul territorio di Fossa, ha offerto alla delegazione turca la possibilità di osservare direttamente gli interventi di ricostruzione in corso, con particolare attenzione al recupero del Teatro Comunale e del Palazzo Desideri.
Questi siti, simboli della resilienza aquilana, rappresentano un esempio concreto di come tecniche innovative e approcci multidisciplinari possano coniugare sicurezza, conservazione del patrimonio storico e riqualificazione urbana.
L’incontro con la delegazione turca segue una simile iniziativa con una rappresentanza giapponese, sottolineando come l’esperienza aquilana sia diventata un punto di riferimento globale per la gestione del rischio sismico e la ricostruzione post-disastro.
La sua unicità risiede nella capacità di aver costruito un modello non solo efficiente dal punto di vista ingegneristico, ma anche inclusivo e sostenibile, capace di promuovere la coesione sociale e di rafforzare il senso di comunità.
La missione rappresenta un riconoscimento del lavoro incessante svolto dagli USRA e USRC, che si sono affermati come centri di eccellenza nella gestione della ricostruzione e come interlocutori privilegiati per istituzioni e comunità di tutto il mondo.
L’evento rafforza il dialogo e la collaborazione tra Paesi accomunati dalla necessità di costruire città più sicure e resilienti, promuovendo lo scambio di competenze, la cultura della prevenzione e un approccio collaborativo alla gestione del rischio sismico, un imperativo globale.