Un’ondata di commozione e rinnovata speranza ha investito Preci, in Umbria, durante la toccante cerimonia che ha sancito il ritorno a casa di dieci famiglie, divise tra le frazioni di Saccovescio e Faito.
Un evento carico di significato, testimonianza di un percorso arduo e complesso intrapreso dopo il devastante terremoto del 2016, che aveva reso inagibili le loro abitazioni.
La consegna delle chiavi, gestita dall’Ater Umbria, si è articolata in due momenti distinti, culminati in un conviviale e significativo incontro a Faito.
Tra i presenti, oltre al sindaco Massimo Messi, alla vicesindaca Michela Tagliavento, al presidente dell’Ater Umbria Federico Santi e al direttore generale Andrea Napoletano, si segnala la presenza di Chiara Fioroni, rappresentante del Consiglio di Amministrazione di Ater Umbria, e di Don Dieudonné Mutombw Tshibang, parroco dell’abbazia di Sant’Eutizio, che ha impartito una benedizione solenne, un gesto di conforto spirituale in un momento di profonda emozione.
Non sono mancati i rappresentanti delle imprese che hanno contribuito alla ricostruzione, testimoni silenziosi di un lavoro impegnativo e cruciale per la comunità.
Il primo atto simbolico, il taglio del nastro, ha avuto luogo a Saccovescio, per la via Cairoli 23.
Successivamente, a Faito, sono stati restituiti i sei appartamenti, di cui quattro rientrano nel programma di edilizia residenziale pubblica e due sono di proprietà privata, sottolineando un approccio che coniuga l’interesse collettivo con quello individuale.
Il sindaco Messi ha espresso la sua profonda soddisfazione, sottolineando come questa restituzione non sia solo un ritorno alle proprie case, ma un vero e proprio atto di ripopolamento e rivitalizzazione del territorio.
“Questo è un passo fondamentale per il futuro della nostra comunità,” ha affermato, ringraziando la Regione Umbria e tutti coloro che hanno dedicato tempo ed energie in questa opera di ricostruzione.
Un plauso particolare è stato rivolto al commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli, per l’impegno costante volto a favorire la rigenerazione del tessuto sociale e urbano.
Messi ha inoltre voluto riconoscere la resilienza e la determinazione degli abitanti di Preci, che hanno affrontato anni di precarietà, scegliendo di rimanere legati alle proprie radici.
Federico Santi, presidente dell’Ater Umbria, ha descritto l’evento come un momento di profonda gratificazione personale e professionale.
“Questi sono i momenti che ci ricordano il significato del nostro lavoro: vedere la gioia e la speranza rinascere negli occhi delle persone,” ha dichiarato, auspicando che questo successo possa infondere energia positiva per affrontare le sfide ancora aperte e di portata significativa.
La restituzione delle abitazioni rappresenta un segnale tangibile di speranza e un impulso per il futuro, un passo avanti verso la ricostruzione non solo materiale, ma anche sociale ed emotiva, per una comunità che ha dimostrato una straordinaria capacità di resistere e di ricostruire, casa dopo casa, speranza dopo speranza.