19 gennaio 2024 – 17:45
Il Tribunale di Milano, nelle sue motivazioni del verdetto, ha descritto gli atteggiamenti e le condotte dei trapper e dei giovani della loro crew condannati nel processo con rito abbreviato. Si sono definiti come “arcaici cacciatori che si facevano ritrarre accanto a prede animali esanimi”. Questa definizione mette in luce la violenza e la brutalità di tali individui. La sparatoria avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via di Tocqueville, vicino a corso Como, ha lasciato due senegalesi feriti, colpiti da spari di pistola che li hanno resi zoppi. L’inchiesta coordinata dal pm Francesca Crupi e condotta da polizia e carabinieri ha portato alla condanna dei trapper Mohamed Lamine Saida, detto Simba La Rue, a 6 anni e 4 mesi di reclusione, e Zaccaria Mouhib, ossia Baby Gang, a 5 anni e 2 mesi. Un membro del gruppo, Andrea Rusta (condannato a 4 anni e 2 mesi), si è vantato della violenza perpetrata quella notte documentando con orgoglio video e foto delle vittime ferite per impressionare una ragazza con cui stava uscendo. I giudici hanno riconosciuto tutte le imputazioni, inclusa la rapina ai danni dei due senegalesi – considerata il fatto più grave -, la rissa, le lesioni gravi e la detenzione di arma clandestina. Nelle motivazioni del verdetto viene sottolineata la “spiccata pericolosità sociale” degli imputati, che mostrano una consuetudine alla violenza, sopraffazione e umiliazione degli altri. Simba La Rue, in particolare, è descritto come animato da una violenza cieca e incontrollata. I giudici hanno anche criticato il basso risarcimento offerto alle vittime, sostenendo che la società legata a Baby Gang lo consideri solo come una spesa di rappresentanza da inserire nel bilancio dell’etichetta musicale, nonostante i loro alti guadagni professionali.