L’Agrigentino è stretto nella morsa di un’emergenza incendiaria che da quasi due giorni attanaglia l’entroterra, in particolare i comuni di Caltabellotta e Cianciana.
Un’area vasta, un paesaggio variegato che spazia dalle sterpaglie alle coltivazioni, fino a toccare preziose aree boschive, è stata interessata da focolai multipli, alimentati da un vento insistente e da un clima di siccità che ha reso la vegetazione particolarmente vulnerabile.
Le squadre dei vigili del fuoco, coadiuvate dal personale del Corpo Forestale dello Stato, lavorano incessantemente per contenere le fiamme, affrontando un compito arduo reso più complesso dalla natura stessa del territorio: un mosaico di rilievi collinari, valli profonde e pendii scoscesi che rendono difficoltoso l’accesso e ostacolano le operazioni di spegnimento.
La chiusura precauzionale della strada provinciale che collega Caltabellotta alla frazione di Sant’Anna testimonia la gravità della situazione e la necessità di garantire la sicurezza della popolazione.
Le dichiarazioni del sindaco di Cianciana, Franco Martorana, confermano l’ipotesi, sempre più concreta, di un’origine dolosa degli incendi.
Questo scenario allarmante non è solo un attacco al patrimonio ambientale del territorio, ma anche un atto di insensibilità e di prevaricazione nei confronti della comunità locale, che vive e prospera grazie alla ricchezza e alla bellezza di queste terre.
L’impatto ecologico è significativo: la distruzione della vegetazione, la perdita di biodiversità, il rischio di erosione del suolo e la compromissione della qualità dell’aria sono solo alcune delle conseguenze immediate.
Al di là dell’intervento di emergenza, la vicenda solleva interrogativi profondi sulla prevenzione degli incendi, sulla necessità di rafforzare i controlli e di promuovere una cultura del rispetto dell’ambiente.
L’incendio di Monte Cavallo, con l’estensione alle aree boschive, rappresenta una perdita inestimabile, un danno che si somma alla distruzione di sterpaglie e coltivazioni che caratterizzano il paesaggio agrigentino.
La comunità, intanto, attende con ansia che la situazione si stabilizzi e che le indagini facciano luce sulle responsabilità di chi ha innescato questa drammatica conflagrazione, sperando in un futuro più sicuro e nella ripresa di un territorio martoriato.