lunedì 28 Luglio 2025
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Emilia-Romagna: Ridisegnare il futuro, tra sviluppo e tutela del territorio.

La Regione Emilia-Romagna si appresta a ridisegnare il proprio assetto urbanistico, avviando un processo di revisione della legge del 2017 volto a conciliare sviluppo economico, tutela del territorio e risposta ai bisogni sociali.
L’annuncio, rilasciato dal Presidente Michele de Pascale, segna un punto di svolta nella pianificazione regionale, con l’obiettivo di indirizzare la crescita verso un modello più sostenibile e socialmente equo.

L’attuale quadro legislativo, seppur frutto di un’approfondita riflessione, necessita di un aggiornamento per rispondere alle mutate esigenze del territorio e alle nuove sfide che emergono.

La pressione insediativa, in particolare quella legata al settore logistico, ha generato squilibri e criticità.
Sebbene alcune localizzazioni siano state attentamente studiate, altre hanno comportato un impatto negativo sul paesaggio e sulle comunità locali, amplificando problematiche anziché risolverle.

Si rende dunque imperativa una regolamentazione più rigorosa, che tenga conto non solo dell’efficienza e della competitività, ma anche della qualità della vita e della salvaguardia dell’ambiente.
Parallelamente alla revisione delle politiche logistiche, la Regione intende rafforzare l’impegno verso l’housing sociale e sostenere le imprese manifatturiere, considerate pilastri fondamentali dell’economia regionale.

L’edilizia residenziale sociale, strumento cruciale per garantire il diritto alla casa e contrastare la segregazione urbana, ha stentato a decollare negli ultimi anni, a causa di ostacoli burocratici, limiti finanziari e complessità progettuali.

La revisione legislativa si propone di superare queste criticità, incentivando la realizzazione di alloggi a prezzi accessibili, favorendo la riqualificazione di aree dismesse e promuovendo modelli abitativi innovativi e sostenibili, che rispondano alle reali esigenze delle famiglie e siano compatibili con i loro redditi.

La salvaguardia del tessuto produttivo regionale, in particolare delle imprese manifatturiere, rappresenta un’altra priorità.

La crescita industriale, la creazione di posti di lavoro e l’innovazione tecnologica sono elementi essenziali per il benessere economico e sociale del territorio.
È fondamentale, pertanto, creare un ambiente favorevole allo sviluppo delle imprese, attraverso la semplificazione delle procedure amministrative, la riduzione degli oneri burocratici e la promozione di investimenti in infrastrutture e tecnologie avanzate.
Questa visione implica una gestione equilibrata tra la necessità di proteggere il suolo fertile e la difesa delle attività produttive, che costituiscono il motore dell’economia regionale e garantiscono la prosperità delle comunità locali.
L’iniziativa, sostenuta anche da esponenti dell’opposizione come Simona Larghetti, si discosta nettamente da indagini giudiziarie in corso relative a specifici cantieri nel Comune di Bologna, sottolineando l’importanza di distinguere tra scelte urbanistiche discutibili e comportamenti illegali.

La lotta al consumo di suolo passa attraverso la densificazione intelligente, che promuove la verticalizzazione degli edifici, liberando spazi a disposizione per servizi pubblici e aree verdi.
L’approccio strategico mira a promuovere un modello di sviluppo urbano che coniughi efficienza, equità e sostenibilità, garantendo un futuro migliore per le generazioni a venire.

Il nuovo quadro legislativo si propone di essere uno strumento attivo per la costruzione di un’Emilia-Romagna più resiliente, inclusiva e prospera.

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