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Villaggio Olimpico a Milano: WhatsApp svela legami e ombre

L’eco di un messaggio WhatsApp, “Ottima la procedura sul villaggio olimpico si muova in fretta… lunedì alle 15 per me va bene”, risuona come una chiave di volta nell’inchiesta milanese che coinvolge presunte irregolarità nell’urbanistica, con un occhio particolare sullo sviluppo del progetto del villaggio olimpico.

Il testo, estrapolato da una delle informative della Guardia di Finanza, traccia un filo diretto tra Giuseppe Marinoni, ex presidente della Commissione paesaggio del Comune di Milano, e la società Coima, fondata e guidata da Manfredi Catella, entrambi ora al centro dell’attenzione giudiziaria.

L’indagine, orchestrata dai pubblici ministeri Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, e coordinata dal giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini, ha portato alla luce una fitta rete di interazioni e incontri tra Marinoni e figure chiave di Coima.

Queste interazioni, documentate in chat, e-mail e annotazioni digitali, suggeriscono un coinvolgimento attivo di Marinoni nei processi decisionali relativi ai progetti sviluppati dalla società.

L’analisi delle comunicazioni digitali di Marinoni, effettuata dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Gdf, ha rivelato un quadro di frequenti contatti.

Tra marzo 2022 e novembre 2023, data del sequestro del suo telefono, sono stati identificati almeno venticinque riferimenti a incontri, telefonate e promemoria riguardanti progetti legati a Coima.
Questa elevata frequenza suggerisce un rapporto strutturato e continuativo, che solleva interrogativi sul potenziale impatto delle attività di Coima sulle decisioni assunte dalla Commissione paesaggio.

L’indagine non si limita alla ricostruzione di questa agenda digitale, ma mira a chiarire la natura e la rilevanza di questi contatti.
Le accuse pendenti nei confronti di Marinoni e Catella ruotano attorno a presunte pratiche corruttive e induzione indebita, in cui Marinoni avrebbe utilizzato la sua posizione all’interno della Commissione per favorire gli interessi di Coima.
Manfredi Catella ha respinto formalmente le accuse, definendole infondate e presentando una memoria difensiva al giudice.
La sua posizione sottolinea la necessità di un’attenta valutazione delle prove raccolte e di un processo equo, che permetta di accertare la verità dei fatti.
L’inchiesta sul villaggio olimpico e sulle presunte irregolarità nell’urbanistica milanese rappresenta una sfida complessa per il sistema giudiziario, che deve bilanciare la necessità di accertare eventuali responsabilità con il diritto degli imputati a una difesa adeguata.

Il caso ha messo in luce la delicatezza del rapporto tra politica, urbanistica e sviluppo immobiliare, e la necessità di garantire trasparenza e legalità nei processi decisionali che riguardano il territorio.
La decisione del giudice Fiorentini sarà cruciale per delineare i contorni di questa vicenda e per stabilire eventuali conseguenze legali per i coinvolti.

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