domenica 3 Agosto 2025
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Napoli

Napoli, crollo montacarichi: tre morti, indagine sulla sicurezza e lavoro nero.

La tragedia avvenuta ieri a Napoli, con la perdita di tre vite umane a seguito del crollo di un montacarichi, solleva drammatiche e urgenti interrogativi sulla legalità, la sicurezza sul lavoro e la responsabilità collettiva.
Le prime indagini, corroborate da fonti investigative e riscontri giornalistici, confermano la circostanza allarmante che due dei tre lavoratori deceduti operassero in nero, privi di contratti e tutele legali.

Questo elemento, lungi dall’essere un dettaglio accessorio, apre un varco su un sistema complesso di dinamiche economiche e sociali, dove la pressione per ridurre i costi spesso si traduce in un’erosione dei diritti dei lavoratori e in una pericolosa svalutazione della sicurezza.
L’impiego di personale non registrato non solo aggrava la posizione dei datori di lavoro, esponendoli a pesanti sanzioni, ma sottrae risorse preziose al sistema previdenziale e assistenziale, alimentando un circolo vizioso di precarietà e illegalità.
L’attenzione della Procura di Napoli, focalizzata sull’inchiesta, è ora rivolta a ricostruire la sequenza degli eventi che hanno portato al disastro e a individuare tutte le responsabilità, non solo quelle individuali, ma anche quelle strutturali.

Una particolare attenzione è rivolta all’applicazione delle normative in materia di sicurezza, considerate pilastri fondamentali per la prevenzione di incidenti sul lavoro.

Emergono elementi particolarmente preoccupanti: sembra che gli operai, al momento della tragedia, non fossero muniti di caschi protettivi né allacciati a cinture di sicurezza, dispositivi essenziali per mitigare i rischi di caduta in ambienti di lavoro verticali come quello del montacarichi.

L’assenza di tali equipaggiamenti, qualora confermata, evidenzierebbe una grave negligenza, se non una deliberata omissione, da parte di chi aveva il dovere di garantire la sicurezza dei lavoratori.
L’evento non può essere isolato: è il sintomo di un malessere più profondo, che affligge il settore edile e, più in generale, il mondo del lavoro.
È necessario un cambio di paradigma, che metta al centro la dignità e la tutela dei lavoratori, promuovendo una cultura della legalità e della sicurezza.

Questo implica un rafforzamento dei controlli da parte delle autorità competenti, una maggiore consapevolezza da parte dei datori di lavoro e, non ultimo, una più attiva partecipazione dei lavoratori stessi, che devono sentirsi liberi di segnalare eventuali anomalie o rischi, senza timore di ritorsioni.
La memoria delle vittime non possa essere vanificata da un nuovo, simile tragico evento.

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