L’estate siciliana, da sempre sinonimo di bellezza e ricchezza naturalistica, si trasforma, con amara costanza, in un teatro di drammi ambientali, frutto di un connubio letale tra criminalità organizzata, negligenza e scelte economiche discutibili.
Il territorio, fragile e prezioso, è martoriato da incendi dolosi che si estendono senza pietà, devastando ettari di bosco e minando la sicurezza delle comunità locali.
Le fiamme, alimentate da un’azione criminosa premeditata, non sono fenomeni casuali, bensì il risultato di una strategia deliberata volta a speculare sulla distruzione, spesso legata a interessi illeciti legati al controllo del territorio e alla speculazione edilizia.
Le denunce del segretario generale della Filctem Cgil Palermo, Calogero Guzzetta, e del segretario generale della Cgil Palermo, Mario Ridulfo, pongono l’accento su un problema strutturale, un circolo vizioso che si ripete anno dopo anno, nonostante i ripetuti appelli e i tentativi di dialogo con aziende come Enel Green Power.
La persistente lentezza nell’adozione di misure preventive efficaci rappresenta una grave omissione, una falla nel sistema di protezione del patrimonio naturale siciliano.
La critica centrale verte sulle modalità di appalto per i lavori di diserbo e la realizzazione di linee antincendio.
L’abitudine di ricorrere a gare d’appalto basate sul criterio del “massimo ribasso” si è rivelata una scelta miopia, che privilegia il minor costo a scapito della qualità e della professionalità.
Questo meccanismo perverso favorisce l’aggiudicazione dei lavori a imprese prive delle competenze e delle risorse necessarie per garantire un servizio adeguato, con conseguenze disastrose per l’ambiente e la sicurezza pubblica.
L’esecuzione dei lavori, quando avviene, è spesso caratterizzata da ritardi e inefficienze, aggravando ulteriormente la situazione.
È imprescindibile una revisione radicale del sistema di appalti, abbandonando il criterio del ribasso a favore di un approccio che valorizzi la competenza, la sicurezza e la sostenibilità.
È necessario premiare le aziende che investono in tecnologie innovative, nella formazione del personale e nell’adozione di pratiche di lavoro rispettose dell’ambiente.
La prevenzione degli incendi non può essere relegata a un mero costo da ridurre, ma deve essere considerata un investimento strategico per la salvaguardia del territorio e per il benessere delle comunità locali.
Si rende altresì urgente un rafforzamento della vigilanza e dei controlli, con l’impiego di tecnologie avanzate per il monitoraggio del territorio e l’individuazione tempestiva di attività sospette.
La collaborazione tra forze dell’ordine, vigili del fuoco, corpo forestale e comunità locali è fondamentale per contrastare efficacemente la criminalità e proteggere il patrimonio naturale siciliano.
La lotta agli incendi non è solo una questione di sicurezza, ma una battaglia per la dignità di un popolo e per la preservazione di un ecosistema unico al mondo.