lunedì 28 Luglio 2025
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Puccini sotto la pioggia: un’indimenticabile Turandot

Un’inattesa pioggia dirompente ha tentato di interrompere la magia del 71° Festival Puccini di Torre del Lago Viareggio, venerdì 25 luglio, durante la prima rappresentazione di *Turandot*.

L’evento, ospitato nel suggestivo Gran Teatro all’aperto Giacomo Puccini, si è trovato a fronteggiare un imprevisto meteorologico che ha messo a dura prova la resilienza della comunità artistica e l’attesa del pubblico.

La pausa inter-atti, tradizionalmente un momento di respiro e contemplazione, si è trasformata in un’attesa carica di incertezza, con il cielo che sembrava voler mettere a repentaglio la prosecuzione dello spettacolo.
Tuttavia, l’anima del Festival, intrisa dello spirito di Puccini e della sua passione per l’opera, si è rivelata inflessibile.
In un atto di straordinaria collaborazione, il cast, guidato dalla maestria della collaboratrice Michi Tagasaki, e la Fondazione Festival Pucciniano hanno abbracciato una soluzione creativa e inaspettata.

Invece di rinunciare all’esecuzione, si è optato per una riprogettazione audace: il terzo atto, un nucleo emotivo e drammatico dell’opera, è stato portato in scena nel foyer del teatro.

Un gesto di profonda cortesia nei confronti del pubblico, che ha dimostrato un attaccamento viscerale all’arte, disposta ad attendere nonostante le avverse condizioni.
Il tenore Gregory Kunde, nell’interpretazione di Calaf, ha commosso il pubblico con la potenza del suo “Nessun dorma”, mentre la soprano Carolina López Moreno, nei panni di Liù, ha infuso il suo canto con una struggente intensità nell’esecuzione del “Tu che di gel dei cinta”.
Il duetto finale tra Anna Pirozzi, Turandot, e Kunde, culminato con il coro conclusivo, ha rappresentato un momento di catarsi collettiva, un’esperienza condivisa sotto una luce inusuale, illuminata non solo dalle luci del teatro ma anche dall’inattesa partecipazione del cielo.
Come osservato con accorta sagacia dal presidente Fabrizio Miracolo, questa circostanza eccezionale ha offerto uno specchio impietoso e al contempo glorioso sulla forza intrinseca del Festival e sulla sua comunità.

La serata si è rivelata un testamento alla capacità di adattamento, all’ingegno e alla dedizione che animano Torre del Lago.
Si è trattato di un atto di amore verso l’opera, una celebrazione della resilienza umana di fronte all’imprevedibilità del destino.
La risposta del pubblico, documentata incessantemente con i propri dispositivi e condivisa sui canali sociali, testimonia la profondità del legame emotivo che unisce il Festival alla sua affezionata platea.
La Fondazione ha ribadito le procedure operative standardizzate per la gestione di eventi in condizioni meteorologiche avverse, sottolineando l’impegno a garantire la fruizione dello spettacolo, con la possibilità di posticipi fino a 90 minuti.
E, con chiarezza, ha confermato la politica di non rimborso in caso di interruzioni, una misura necessaria per preservare la sostenibilità finanziaria del Festival.

Il debutto di *Turandot* ha segnato un traguardo significativo per il Festival, con un’affluenza di 2.
859 spettatori e un incasso lordo di 142.
659,18 euro, superando i risultati ottenuti con *Tosca* e *La Bohème* nelle stagioni precedenti.
Un dato che riflette l’interesse crescente del pubblico verso le opere di Puccini e la capacità del Festival di offrire spettacoli di alto livello artistico.
*Turandot* sarà riproposta in cartellone il 2, 14 e 22 agosto e il 5 settembre, mentre il 26 luglio tornerà in scena *La Bohème* con una delle sue interpretazioni più emblematiche.

Il Festival continua così la sua missione di portare l’opera lirica in un luogo unico, celebrando la musica e l’arte in tutte le loro forme, anche sotto una pioggia inaspettata.

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