lunedì 28 Luglio 2025
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No Tav blocca l’autostrada Torino-Bardonecchia: caos e scontri

La linea autostradale che collega Torino a Bardonecchia ha subito un’interruzione significativa a seguito di un’azione di contestazione da parte di un gruppo di manifestanti appartenenti al movimento No Tav.
L’occupazione, definita dal movimento stesso come parte della “marcia ai cantieri della devastazione”, ha portato alla chiusura del tratto autostradale nei pressi dell’autoporto di San Didero, con conseguenze immediate sulla viabilità.
L’azione, che ha visto il danneggiamento di proprietà attraverso l’incendio di materiali di risulta, si inserisce in un contesto di crescente tensione legata alla realizzazione dell’infrastruttura ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione.
Il movimento No Tav, che contesta l’impatto ambientale e sociale del progetto, ha intensificato le proprie attività di protesta, rivendicando il diritto a difendere il territorio e a promuovere alternative sostenibili.
Precedentemente all’occupazione dell’autostrada, i manifestanti avevano tentato di forzare l’accesso al cantiere di San Didero attraverso una serie di azioni dirette, come la “battitura” delle recinzioni, un metodo simbolico volto a denunciare l’impossibilità di un dialogo costruttivo con le istituzioni incaricate della gestione dell’opera.

La risposta delle forze dell’ordine, schierate a protezione dei cantieri, ha visto l’impiego di getti d’acqua ad alta pressione per disperdere la folla.
Si stima che il numero dei manifestanti presenti all’autoporto di San Didero abbia raggiunto le quattrocento unità, mentre un gruppo altrettanto numeroso, proveniente dai sentieri di Giaglione, si è avvicinato al cantiere di Chiomonte, ampliando la portata della protesta su più fronti.
L’episodio sottolinea la persistente contrapposizione tra la volontà di realizzare un’opera infrastrutturale di portata strategica e le preoccupazioni espresse da una comunità che teme ripercussioni negative sul paesaggio, sull’ambiente e sull’economia locale, generando un conflitto di interessi che si traduce in un’escalation di azioni e reazioni.

La situazione evidenzia la necessità di un approccio più ampio e inclusivo, capace di considerare le istanze di tutte le parti coinvolte e di promuovere un dialogo costruttivo volto a trovare soluzioni condivise.

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