28 febbraio 2024 – 17:46
Edith Bruck, poetessa e scrittrice sopravvissuta all’Olocausto, ha definito il cinema come la sua grande faticosa vacanza durante la cerimonia dei Nastri d’argento per i documentari. Nonostante le sue difficoltà fisiche, dovute a due ossicini rotti e a cinque mesi di reclusione in casa, ha voluto partecipare alla premiazione per ricevere il riconoscimento con una standing ovation. A 92 anni, Bruck è stata protagonista del documentario ‘Edith’, diretto da Michele Mally, che ha vinto il prestigioso Nastro nella categoria Cinema, cultura e spettacoli.La scrittrice ha dichiarato che la statuetta troverà posto accanto a quella vinta molti anni prima dal marito Nelo Risi, rinomato documentarista e fratello di Dino Risi. Emozionata ma determinata, Edith Bruck ha sottolineato l’importanza di continuare a scrivere fino all’ultimo istante della sua vita, consapevole del ruolo fondamentale che riveste come testimone dell’Olocausto per le future generazioni.Nata in un villaggio ungherese ai confini con la Slovacchia, Edith è stata deportata ad Auschwitz a soli 13 anni e successivamente trasferita in diversi campi di concentramento tedeschi. Dopo essere sopravvissuta a Kaufering, Landsberg, Dachau e Christianstadt, è stata liberata insieme alla sorella a Bergen-Belsen nell’aprile del 1945. Autrice dell’autobiografico “Pane Perduto”, Edith Bruck ha anche sperimentato il mondo della regia e della sceneggiatura.Nonostante il suo passato tragico segnato dalla Shoah, Edith Bruck guarda al futuro con determinazione e progetti ancora da realizzare. La lingua ungherese le provoca ancora dolore oggi, ma lei ha trovato sollievo nel processo creativo attraverso la scrittura in italiano. La sua voce rimarrà un faro di memoria e testimonianza per le generazioni future che non devono dimenticare l’orrore dell’Olocausto.