L’arte contemporanea si manifesta con forza nel Padiglione Italia, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza sensoriale unica alla Biennale.

Date:

27 febbraio 2024 – 19:45

Il progetto “Due qui / To Hear” presentato al Padiglione Italia alla Biennale di Venezia si distingue per la sua forte componente sonora, che si traduce in poche immagini ma molte vibrazioni. Si tratta di un invito all’ascolto, sia nel senso letterale che metaforico, dove l’incontro e il suono diventano elementi centrali di un’esperienza dinamica e in continua evoluzione. Il nucleo dell’esposizione è costituito da un’imponente installazione sonora e ambientale ideata da Massimo Bartolini, che promuove un coinvolgimento attivo del pubblico nell’atto dell’ascolto reciproco.Il curatore del padiglione, Luca Cerizza, sottolinea l’importanza dell’ascolto come strumento di relazione e comunicazione, evidenziando il gioco di parole tra “Two here” (Due Qui) e “To hear” (sentire/udire) che caratterizza il titolo dell’esposizione. Attraverso una serie di opere collocate tra gli alberi del Giardino delle Vergini e la figura del Bodhisattva Pensieroso, l’esposizione esplora le diverse forme di relazione umana e invita alla riflessione sulla dialettica dell’ascolto come fondamentale per la comprensione reciproca.Massimo Bartolini promuove una pratica collaborativa che coinvolge non solo il pubblico ma anche altri artisti provenienti da diverse discipline, creando una sorta di jam session artistica. Da Gavin Bryars a Nicoletta Costa fino a Tiziano Scarpa, diversi creativi contribuiscono a arricchire l’esperienza sensoriale offerta dal progetto, sottolineando l’importanza dell’ascolto come strumento di conoscenza di sé e degli altri.Attraverso una narrazione che si snoda tra tradizioni musicali italiane e suggestioni barocche, l’esposizione si propone come un viatico alla scoperta di sé stessi e degli altri, confermando Venezia nel ruolo di capitale mondiale dell’arte contemporanea. In un contesto culturale permeato dall’ascolto attento e dalla ricerca della propria identità nazionale, il progetto “Due qui / To Hear” si pone come un manifesto della potenza trasformativa del suono e della relazionalità umana.

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