giovedì 31 Luglio 2025
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Trento

Madonna di Campiglio: il caso riapre il dibattito sulle guide alpine.

L’incidente verificatosi a Madonna di Campiglio, con la contestazione di una sanzione a una guida e all’agenzia di viaggi organizzatrice dell’escursione sul sentiero Bogani, riapre una ferita nel panorama del turismo escursionistico montano italiano.
Il caso, apparentemente marginale, si rivela emblematicamente complesso, specchio di un dibattito pluriennale e di interpretazioni divergenti riguardo alle competenze e alle responsabilità di chi accompagna escursionisti in ambienti alpini.

La vicenda non si limita a danneggiare la reputazione delle Guide Ambientali Escursionistiche (GAE), professionisti che operano nel settore del turismo sostenibile e della scoperta del territorio.

Essa incide sulla fiducia di un pubblico vastissimo, desideroso di esperienze in montagna che vadano oltre l’alpinismo sportivo, cercando piuttosto un contatto autentico con la natura e la cultura locale.

Secondo Guglielmo Ruggiero, presidente dell’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche (Aigae), i suoi associati dovrebbero poter operare liberamente in montagna, purché non si renda necessario l’utilizzo di tecniche alpinistiche specialistiche o l’attraversamento di zone ad alto rischio.
La questione centrale, quindi, è definire con precisione i confini dell’attività professionale che può essere svolta in autonomia e quella che richiede una qualifica specifica.
La risposta della Provincia Autonoma di Trento, attraverso l’assessore al turismo Roberto Failoni, chiarisce la posizione istituzionale.
L’amministrazione provinciale ribadisce l’assenza di “zone grigie” e la necessità di un’interpretazione univoca della normativa vigente.

La Provincia di Trento, esercitando le proprie competenze in materia di professioni, ha disciplinato la figura dell’accompagnatore di media montagna con l’articolo 16-bis della legge provinciale n.
20 del 1993, mentre la figura della Guida Ambientale Escursionistica non risulta regolamentata a livello provinciale.

Questa distinzione sottolinea la priorità attribuita dalla Provincia alla garanzia di sicurezza, qualità e professionalità, elementi essenziali per la valorizzazione dell’immagine del Trentino come destinazione turistica montana.
L’episodio solleva interrogativi cruciali sulla necessità di una definizione più chiara e omogenea a livello nazionale delle figure professionali operanti nel turismo escursionistico montano.

La frammentazione normativa e l’assenza di standard comuni rischiano di creare confusione, compromettere la sicurezza degli escursionisti e sminuire il valore del lavoro di chi, con professionalità e competenza, contribuisce alla fruizione responsabile e sostenibile del patrimonio montano.
La Provincia di Trento si impegna a continuare a investire nella formazione di professionisti preparati, consapevoli che la loro competenza rappresenta un elemento distintivo e un valore aggiunto per l’offerta turistica regionale, ma la questione più ampia richiede un confronto a livello nazionale per garantire un quadro normativo chiaro e coerente.

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