martedì 29 Luglio 2025
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Bolzano: Kompatscher contro le derive neofasciste e per la memoria.

L’episodio recente riguardante le dichiarazioni di un consigliere comunale bolzanino, che hanno evocato figure e ideologie del passato, solleva interrogativi cruciali sull’etica politica e la responsabilità pubblica.
Il Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, ha espresso pubblicamente la sua preoccupazione, sottolineando come tali episodi, purtroppo, non siano isolati.
L’apparente superficialità con cui alcune narrazioni revisioniste, persino apologie, del regime nazifascista si insinuano nel dibattito pubblico, sia in Italia che in Germania, costituisce una ferita profonda per un territorio che si definisce garante di convivenza e progresso sociale.
Kompatscher ha affermato che la gravità di tali affermazioni non risiede tanto nell’errore individuale – che va riconosciuto e corretto – quanto nella sua reiterazione, sintomo di una mancanza di consapevolezza storica e di una potenziale deriva ideologica.

La sua richiesta di un rigoroso rispetto dell’accordo di coalizione non è un mero gesto formale, ma un monito a difendere i valori fondanti della comunità autonoma, valori che si basano sulla memoria condivisa delle atrocità commesse e sulla ferma opposizione a qualsiasi forma di ideologia totalitaria.
La retorica che cerca di minimizzare o giustificare il passato, insiste Kompatscher, non solo offende la memoria delle vittime, ma mina le fondamenta di una società democratica.

La Provincia Autonoma, con la sua storia di inclusione e cooperazione, ha il dovere di promuovere una cultura della memoria attiva, che combatta l’ignoranza e la disinformazione.

È imperativo, a suo avviso, concentrare le energie politiche su questioni concrete: la riduzione delle disuguaglianze, la promozione della giustizia sociale, la tutela dell’ambiente.

La politica, sostiene, deve essere un esempio positivo, non un veicolo per l’odio e la divisione.

L’apprezzamento di Kompatscher per la presa di posizione di Giorgia Meloni sull’antifascismo suggerisce una speranza nel riconoscimento, anche all’interno dei vertici politici nazionali, dell’importanza cruciale di questo valore fondante della Repubblica Italiana.

La sua analisi sottolinea anche la complessità di bilanciare le necessità politiche con la necessità di mantenere una linea coerente e responsabile nei confronti dell’opinione pubblica, spesso influenzata da nostalgie e spinte ideologiche.

L’ambiguità, insiste, è un terreno fertile per la diffusione di idee pericolose.

Per quanto riguarda la potenziale nomina di Roland Griesmair a sottosegretario per le minoranze linguistiche, Kompatscher ribadisce la posizione ferma della Südtiroler Volkspartei (SVP), che ha sempre privilegiato la sostanza rispetto alla mera apparenza.

La sua richiesta che Griesmair rinunci alla tessera di partito, se venisse nominato, non è un atto di ostilità personale, ma una difesa dei principi di competenza e imparzialità che devono guidare l’azione pubblica.
La vicenda, a suo avviso, ha danneggiato l’immagine della SVP e sottolinea il pericolo di decisioni influenzate da relazioni personali e interessi di parte.
La scelta, pur essendo di competenza del governo nazionale, deve tener conto dell’impatto che può avere sulla credibilità delle istituzioni.

Un profilo tecnico, esperto nelle dinamiche linguistiche e culturali della regione, sarebbe stato più appropriato per accompagnare il processo di riforma in corso, garantendo un approccio professionale e distaccato.

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