martedì 29 Luglio 2025
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Accordo USA-UE: Agricoltura Marchigiana a Rischio, Serve Supporto Europeo

L’intesa tariffaria al 15%, pur costituendo un indiscutibile passo avanti rispetto alle prospettive iniziali, lascia l’agricoltura italiana e, in particolare quella marchigiana, in una condizione di precarietà che esige interventi di supporto europei mirati.

Questa è la sintesi del commento di Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche, in merito all’accordo commerciale raggiunto tra gli Stati Uniti e la Commissione Europea, un accordo che, sebbene apparentemente positivo, cela potenziali insidie per le filiere agroalimentari più vulnerabili.

Per le Marche, il mercato statunitense rappresenta un interlocutore commerciale di rilievo.
Nel 2024, il suo valore ha toccato i 50 milioni di euro, con un contributo significativo, pari a 11 milioni, proveniente dal settore vitivinicolo.

Paradossalmente, nonostante le promesse e le aspettative generate dal nuovo accordo, le esportazioni verso gli Stati Uniti nel primo trimestre del 2025 non hanno mostrato una ripresa sostanziale rispetto all’anno precedente, evidenziando una certa latitanza nell’impatto immediato dell’intesa.

La vera sfida, ora, risiede nella disamina dettagliata dei termini dell’accordo e, soprattutto, nella definizione precisa dell’elenco dei prodotti agroalimentari ammessi a dazio zero.

La speranza è che la Commissione Europea si impegni a rivedere questa lista, includendo prodotti strategici come il vino, che altrimenti subirebbe un duro colpo competitivo.

L’assenza del vino nell’elenco agevolato, infatti, potrebbe vanificare in parte i benefici derivanti dalla riduzione generale delle tariffe.
Tuttavia, l’aspetto cruciale, e forse il più delicato, è la difesa incrollabile e proattiva del sistema delle Indicazioni Geografiche (IG).

Le IG non sono semplicemente etichette, ma rappresentano un complesso sistema di tutela della qualità, dell’origine e delle tradizioni che si tramandano di generazione in generazione.

Sono un patrimonio culturale e un motore economico essenziale per le nostre produzioni agroalimentari, e la loro protezione costituisce un dovere per l’Unione Europea, in un contesto commerciale globale sempre più complesso e competitivo.

La capacità dell’UE di salvaguardare le IG, opponendosi a tentativi di appropriazione indebita o di utilizzo improprio da parte di altri paesi, definirà in larga misura il successo a lungo termine di questo accordo e la salvaguardia del Made in Italy.

L’accordo tariffario, in definitiva, deve essere visto come un punto di partenza, non come un punto di arrivo, in un percorso di negoziazione e tutela costante del nostro sistema agroalimentare.

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