sabato 2 Agosto 2025
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Torino

Ipertermia oncologica: rivoluzione low-cost dal Politecnico di Torino

Un’innovativa soluzione per l’ipertermia a microonde, una tecnica promettente nella lotta contro il cancro, è stata recentemente pubblicata su *Nature Communications* dal Politecnico di Torino e dalla Fondazione Links.
Lo studio affronta una sfida cruciale: il monitoraggio preciso della temperatura durante il trattamento, elemento chiave per ottimizzare l’efficacia e minimizzare gli effetti collaterali.
L’ipertermia a microonde consiste nell’esporre le cellule tumorali a campi elettromagnetici per innalzarne la temperatura tra 42 e 44 gradi Celsius.

Questa procedura, se combinata con radioterapia e chemioterapia, ha dimostrato di potenziare l’azione di queste terapie consolidate, consentendo di ottenere risultati migliori con dosi inferiori o di sfruttare combinazioni terapeutiche più efficaci.

Nonostante il potenziale, la sua applicazione clinica è limitata dalla difficoltà di monitorare accuratamente la temperatura nei tessuti profondi.

Le tecniche attuali sono spesso invasive, costose o richiedono apparecchiature sofisticate come scanner MRI.

La ricerca del Politecnico e della Fondazione Links introduce un paradigma completamente nuovo: un metodo a basso costo, minimamente invasivo e in grado di ricostruire in tempo reale una mappa tridimensionale della temperatura all’interno del tessuto tumorale.

La chiave dell’approccio risiede nella creazione di “gemelli digitali” personalizzati per ciascun paziente.

Questi modelli virtuali, generati prima del trattamento, simulano la distribuzione termica attesa in base alle caratteristiche individuali.

Durante la terapia, un numero limitato di misurazioni di temperatura, anche ottenute tramite tecniche non invasive come sensori intraluminali, viene utilizzato per “tarare” il modello virtuale, affinando la sua capacità di predire la temperatura in ogni punto della regione trattata.

Questo metodo innovativo non si basa solo su simulazioni teoriche.

Il team di ricerca, guidato dal Professor Giuseppe Vecchi, ha validato l’approccio attraverso un dimostratore sperimentale che simula un trattamento di ipertermia nella regione testa-collo, preparando il terreno per studi clinici futuri.
La collaborazione ha visto il contributo di ricercatori e studenti del dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni (DET) del Politecnico e della Fondazione Links, evidenziando un impegno multidisciplinare volto a superare le attuali limitazioni nella terapia oncologica.

L’importanza di questo studio risiede non solo nell’innovazione tecnica, ma anche nelle sue potenziali implicazioni per la pratica clinica.

Un sistema di monitoraggio della temperatura preciso e accessibile potrebbe democratizzare l’ipertermia a microonde, rendendola disponibile a un numero maggiore di pazienti e aprendo nuove strade per terapie oncologiche personalizzate e più efficaci.
La ricerca promette di ridefinire il futuro del trattamento del cancro, offrendo una speranza concreta per un approccio terapeutico più mirato e meno invasivo.

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