martedì 29 Luglio 2025
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Sanzioni e sicurezza: carenze nel personale di salvataggio a Porto Torres

Un episodio recente a Porto Torres ha messo in luce una grave lacuna nella gestione della sicurezza balneare, con implicazioni significative per la tutela della vita umana e per l’adempimento degli obblighi di legge.
Quattro assistenti bagnanti sono stati sanzionati dalla Guardia Costiera per la mancata esibizione del certificato di abilitazione all’uso del defibrillatore automatico esterno (DAE), un requisito imprescindibile per chiunque operi in questo ruolo.
L’ammontare delle sanzioni, pari a 1.

032 euro per ciascuno, riflette la serietà della violazione e la sua potenziale pericolosità.
La normativa che regola l’attività di assistente bagnanti è chiara e stratificata.

Non si tratta di un mero adempimento burocratico, bensì di un obbligo diretto a garantire la prontezza e la competenza del personale di salvataggio in situazioni di emergenza.
Il Decreto Ministeriale n.

85/2024, recentemente emanato, si aggiunge alla già esistente Ordinanza di sicurezza balneare del Circondario Marittimo di Porto Torres, entrambi documenti che sanciscono la necessità del brevetto DAE come prerequisito fondamentale per l’esercizio della professione.
L’ispezione che ha portato alla sanzione ha rivelato una situazione particolarmente preoccupante: uno degli assistenti bagnanti trovati in violazione era l’unico responsabile del servizio presso lo stabilimento balneare interessato.
Questa circostanza, sebbene non esclusiva di Porto Torres, solleva interrogativi sulle modalità di selezione e formazione del personale impiegato nelle spiagge, e sull’effettiva applicazione delle normative vigenti.
La diffida rivolta al titolare dello stabilimento, che impone l’interruzione immediata dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza, evidenzia l’urgenza di una revisione dei protocolli e delle procedure.

Il caso non è semplicemente una questione di rispetto delle regole, ma una questione di responsabilità sociale e di tutela della salute pubblica.
L’inadeguatezza della preparazione del personale di salvataggio può avere conseguenze fatali, trasformando un momento di svago in una tragedia.

Il possesso del brevetto DAE non garantisce automaticamente la capacità di gestire un’emergenza, ma fornisce le basi per un intervento tempestivo e appropriato, aumentando significativamente le probabilità di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco improvviso.
Questo episodio dovrebbe fungere da campanello d’allarme per tutti gli operatori del settore turistico-balneare, invitando a una maggiore consapevolezza delle proprie responsabilità e a un impegno concreto per garantire la sicurezza dei bagnanti.
Non è sufficiente limitarsi a denunciare le irregolarità; è necessario promuovere una cultura della sicurezza, attraverso corsi di formazione qualificati, controlli più rigorosi e una maggiore collaborazione tra le autorità competenti e gli operatori del settore.

Il benessere dei bagnanti e la salvaguardia della loro vita devono essere la priorità assoluta.

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