25 gennaio 2024 – 11:50
La Banca Centrale Europea (BCE) si trova ancora una volta di fronte a richieste di taglio dei tassi di interesse da parte del mercato, degli investitori e di una vasta fascia del mondo politico e imprenditoriale. Tuttavia, il consiglio direttivo della BCE è determinato a mantenere i tassi invariati. Durante la conferenza stampa successiva, è probabile che la presidente Lagarde non fornisca indicazioni sulla tempistica per un possibile taglio dei tassi, nonostante abbia accennato a una possibile mossa in quella direzione per l’estate durante il suo discorso a Davos.Sebbene la lotta all’inflazione stia ottenendo successi, con un tasso poco al di sotto del 3% nell’eurozona a dicembre, alcuni membri del consiglio hanno invitato alla prudenza, sottolineando che parte di questo risultato è dovuto al calo dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Anche il direttore generale della Banca d’Italia, Signorini, ha riconosciuto che l’Europa e l’Italia si trovano in uno stato di stagnazione piuttosto che recessione, nonostante il brusco calo dei prestiti causato dalla stretta monetaria. Gli effetti reali sono molto minori rispetto alla crisi finanziaria del 2011-2012.Ci sono segnali moderatamente positivi provenienti dagli indici PMI dell’eurozona e dalla crescita dell’occupazione in Francia e Germania. Il settore bancario rimane solido grazie ai buoni margini. In particolare, il settore bancario italiano, che in passato era gravato dai non performing loans (NPL) e dal legame con il debito sovrano, ha indicatori positivi evidenziati anche da un rapporto diffuso da SeP. Nonostante il rallentamento dell’economia del paese, i solidi profitti prima degli accantonamenti supereranno ampiamente le perdite sui crediti.Le banche italiane hanno auspicato un taglio dei tassi “più tempestivo e più graduale” da parte della BCE e hanno presentato alla Commissione Europea una richiesta di norme semplificate e flessibili, oltre a un’attuazione più calibrata del pacchetto bancario e delle regole di Basilea 3.Secondo diversi analisti, tra cui quelli di Ebury e Vontobel, è probabile che Lagarde utilizzi ancora una volta un linguaggio simile a quello utilizzato a dicembre per frenare le aspettative del mercato e degli investitori. La riduzione dei tassi potrebbe avvenire nel mese di giugno. Il momento è essenziale: secondo l’economista capo di Intesa Sanpaolo, Gregorio De Felice, nel 2024 ci saranno tre tagli dei tassi anziché sei come previsto precedentemente dal mercato, ma non prima di giugno.Anche secondo le previsioni di Bloomberg, è improbabile che Francoforte riduca i tassi alla stessa velocità della Federal Reserve degli Stati Uniti nel 2024 come previsto fino a pochi giorni fa dal mercato. Le voci che ipotizzano una prima decisione ad aprile si stanno riducendo. “La BCE farà da apripista alla Fed con un primo taglio dei tassi nel secondo trimestre”, afferma Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud Am.In ogni caso, sembra che l’inversione di tendenza sia ormai iniziata, come evidenziato anche dagli indici di mercato come l’Irs, che influisce sui mutui. Dopo aver raggiunto il picco alla fine del 2023, i tassi offerti dalle banche hanno cominciato a diminuire. Questo è un sollievo per coloro che hanno ancora un finanziamento a tasso variabile e offre maggiori prospettive per chi desidera stipulare un nuovo prestito, magari a tasso fisso.