giovedì 31 Luglio 2025
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Fine vita, il Piemonte ignora: i cittadini raccolgono oltre 30.000 firme

Mentre il Consiglio Regionale resta fermo, la campagna per il suicidio medicalmente assistito trova ampio consenso tra la popolazione.

Oltre 30.000 firme raccolte in meno di due mesi. È questo il segnale forte che arriva dai cittadini piemontesi sulla proposta di legge regionale per il suicidio medicalmente assistito, depositata il 20 maggio 2024 dal comitato “Liberi Subito”.

Il Consiglio Regionale del Piemonte, però, resta immobile. Nonostante l’urgenza e il clamore mediatico, nessun passo concreto è stato compiuto per discutere la proposta, che mira a regolamentare l’accesso all’aiuto medico alla morte volontaria per persone malate e in condizioni irreversibili.

«Il Piemonte si gira dall’altra parte, ma i cittadini no» – afferma il comitato promotore, che sottolinea come l’adesione sia stata trasversale e partecipata, con banchetti in tutte le province e il coinvolgimento attivo di volontari, associazioni e singoli cittadini.

A sostenere l’iniziativa anche l’Associazione Luca Coscioni, da sempre in prima linea nelle battaglie per i diritti civili e il fine vita. L’obiettivo, ora, è arrivare a 50.000 firme entro l’autunno, per costringere la Regione a discutere una proposta che molti giudicano di civiltà.

Intanto, cresce la pressione sull’ente regionale affinché non ignori la volontà popolare. I promotori annunciano nuove giornate di mobilitazione, convinti che la politica non possa più restare sorda a una richiesta così ampia e chiara.

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