giovedì 18 Settembre 2025
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Carlo Bo: Ateneo Urbino si schiera per Gaza e Palestina

L’Università degli Studi Carlo Bo di Urbino, consapevole del proprio ruolo come istituzione formativa e fulcro di pensiero critico, esprime profonda inquietudine di fronte alla drammatica situazione umanitaria in atto nella Striscia di Gaza e nell’intero territorio palestinese occupato.

La nota del Senato Accademico non si limita a una condanna generica della violenza, ma si configura come un atto di responsabilità etica e giuridica, volto a sostenere attivamente il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese e il rigoroso rispetto del diritto internazionale.
La catastrofe umanitaria che affligge Gaza non è un evento isolato, ma l’epilogo di un conflitto pluridecennale caratterizzato da gravissime violazioni dei diritti umani fondamentali e da una sistematica negazione dei principi di giustizia e equità sanciti dal diritto internazionale.
La comunità accademica urbinate, con la sua storia di impegno civile e di attenzione alle dinamiche globali, non può rimanere indifferente di fronte a tale realtà.

La Corte Internazionale di Giustizia, con le sue ordinanze, ha indicato misure urgenti per prevenire atti riconducibili al genocidio: l’Ateneo Carlo Bo le considera imprescindibili, non solo come imperativi legali, ma come doveri morali.
L’Università si fa portavoce di una visione che va oltre la semplice risoluzione del conflitto immediato.
Riconosce la necessità di un processo di decolonizzazione, di una revisione critica delle narrazioni storiche dominanti e di un ripensamento profondo delle relazioni di potere che governano la regione.
Il riconoscimento dello Stato di Palestina non è un atto politico di parte, ma un passo imprescindibile verso la costruzione di una pace giusta e duratura, basata sul rispetto dei diritti umani, sull’equità e sulla sovranità popolare.

L’impegno dell’Università Carlo Bo si concretizza anche nel sostegno attivo di partenariati accademici e scientifici con istituzioni palestinesi, promuovendo un dialogo interculturale costruttivo e una trasmissione di conoscenze che favoriscano lo sviluppo sociale ed economico della regione.
Questo impegno si estende alla vigilanza sulle collaborazioni accademiche, assicurando che non siano in alcun modo compromesse da attività o istituzioni che violino il diritto internazionale.

L’etica della ricerca, in questo contesto, assume un valore ancora più rilevante, richiedendo un’attenta riflessione sulle implicazioni etiche e sociali delle proprie attività.
L’Ateneo si percepisce come un laboratorio di pensiero, uno spazio pubblico dove voci diverse possono confrontarsi e contribuire alla comprensione delle complesse dinamiche che caratterizzano il mondo contemporaneo.

In un’epoca segnata da guerre, disuguaglianze crescenti e una progressiva disumanizzazione delle relazioni, l’Università ha il dovere di promuovere la consapevolezza, di stimolare la responsabilità e di favorire la costruzione di alternative pacifiche e sostenibili.

L’impegno a favore dell’autodeterminazione del popolo palestinese e il rispetto del diritto internazionale non sono quindi un’opzione, ma un imperativo etico che definisce l’identità e la missione dell’Università degli Studi Carlo Bo.
L’Ateneo si impegna a coltivare una cultura della solidarietà, del dialogo interculturale e del sapere critico, affinché le generazioni future possano affrontare le sfide del futuro con spirito di responsabilità e di giustizia.

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