mercoledì 30 Luglio 2025
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Fano, modello virtuoso: razionamento idrico per un futuro sostenibile.

La recente ordinanza del sindaco di Fano, Luca Serfilippi, che introduce il razionamento dell’acqua potabile per utilizzi secondari, rappresenta un atto di lungimiranza e un esempio virtuoso di gestione delle risorse idriche, secondo l’assessore regionale Stefano Aguzzi.
Pur in assenza di una situazione di emergenza idrica nelle Marche, l’intervento del sindaco sottolinea l’importanza di promuovere una cultura del consumo responsabile e sostenibile.

La decisione di Fano si allinea con le raccomandazioni che l’Assessorato all’Ambiente regionale ha rivolto a tutti i comuni, spingendo verso l’adozione di misure volte a sensibilizzare la popolazione sull’uso consapevole dell’acqua.
Sebbene le falde acquifere si presentino in questo periodo dell’anno in condizioni migliori rispetto al passato, con invasi tendenzialmente pieni, l’assessore Aguzzi sottolinea come l’ordinanza vada ben oltre la mera necessità impellente, configurandosi come un’azione pedagogica di grande valore.
L’approccio adottato da Fano non è solo un atto amministrativo, ma un segnale forte per l’intera regione, evidenziando la necessità di un cambio di mentalità nel rapporto con una risorsa preziosa e finita come l’acqua.

Il razionamento per usi non prioritari – come l’irrigazione di giardini non essenziali o il lavaggio di autoveicoli con acqua potabile – mira a disincentivare sprechi e a favorire un utilizzo più efficiente, soprattutto in previsione di periodi di siccità che potrebbero insorgere in futuro.
L’ordinanza di Fano può fungere da modello per altri comuni marchigiani, incoraggiando una riflessione più ampia sulla gestione delle risorse idriche e sulla necessità di pianificare il futuro considerando scenari climatici sempre più incerti.
L’azione del sindaco, lungi dall’essere un provvedimento restrittivo, si configura come un investimento nella resilienza del territorio e nella tutela di un bene comune essenziale per la vita e per l’economia regionale.
Si tratta, in definitiva, di un atto di responsabilità verso le generazioni future, che erediteranno un ambiente più sano e sostenibile grazie a gesti di consapevolezza come questo.

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