Il Consiglio Regionale della Liguria ha approvato, con un netto voto di maggioranza (18 favorevoli contro 13 contrari), una revisione strategica del Piano Socio Sanitario Regionale (PSSR), un documento che riplasma l’organizzazione e la specializzazione dell’offerta sanitaria ligure.
La decisione, pur segnata da forti dissenso dell’opposizione, definisce un nuovo paradigma per l’assistenza, focalizzato su una differenziazione dei presidi ospedalieri e una centralizzazione dei servizi di emergenza-urgenza.
Il PSSR riafferma il ruolo di Villa Scassi come punto cardine del sistema sanitario regionale.
Non si tratta di una semplice conferma, bensì di una ridefinizione funzionale: Villa Scassi sarà un ospedale di base, robusto e integrato nella rete dell’emergenza-urgenza, con un pronto soccorso attivo e una vocazione all’assistenza di media intensità.
Questa scelta mira a garantire un accesso rapido e capillare all’assistenza per la popolazione, mantenendo un presidio fondamentale per la risposta alle emergenze.
Contemporaneamente, il futuro Ospedale di Erzelli assume una connotazione di eccellenza e innovazione.
Progettato come struttura polifunzionale di alta complessità, Erzelli sarà dedicato a patologie complesse, alla ricerca traslazionale e all’integrazione di tecnologie avanzate.
La dotazione di circa 400 posti letto sarà distribuita tra aree medica, chirurgica e riabilitativa, con una significativa percentuale (circa il 20%) riservata a specialità cliniche ad alta intensità tecnologica e computazionale, un fattore chiave per il futuro sviluppo della medicina di precisione.
L’ospedale si propone come un centro di riferimento regionale e nazionale nel campo delle neuroscienze, forte dell’impronta di eccellenza e ricerca che lo contraddistingue.
Una riorganizzazione cruciale riguarda il sistema di emergenza-urgenza.
L’accorpamento delle cinque centrali operative 118 esistenti in un’unica centrale regionale mira a ottimizzare la gestione delle chiamate, ridurre i tempi di risposta e migliorare la precisione della localizzazione geografica.
L’introduzione del numero 116117, dedicato alle emergenze non gravi, e la riorganizzazione del personale (una riduzione numerica ma con una riqualificazione professionale) mirano a una maggiore efficienza e a un utilizzo più mirato delle risorse umane.
Questa centralizzazione, tuttavia, solleva preoccupazioni sull’impatto occupazionale, come evidenziato dall’opposizione.
L’assessore regionale alla Sanità, Massimo Nicolò, ha difeso il piano, sottolineando l’importanza di preservare le competenze specialistiche e di investire in infrastrutture all’avanguardia.
Ha inoltre rassicurato in merito al futuro del Centro Ustionati di Villa Scassi, confermandone la rilevanza strategica e promettendone il potenziamento.
L’opposizione, tuttavia, ha espresso forti critiche.
I rappresentanti del Partito Democratico hanno definito il piano una “bozza mal scritta”, priva di chiarezza e di una visione strategica per il futuro della sanità ligure.
Altre forze politiche hanno sollevato dubbi sull’impatto occupazionale della centralizzazione del 118 e hanno messo in discussione la ridefinizione del ruolo di Villa Scassi.
Secondo alcuni esponenti dell’opposizione, il piano sembra privilegiare l’immagine e la comunicazione a discapito della qualità dell’assistenza e dell’effettivo miglioramento delle condizioni di salute dei cittadini liguri.
La discussione aperti un dibattito ampio e complesso sul futuro del sistema sanitario regionale.