sabato 2 Agosto 2025
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Mortalità ittica al Cuga: allarme per la risorsa idrica sarda

Un segnale d’allarme silenzioso emerge dalle acque del lago artificiale del Cuga, un bacino idrico cruciale per l’approvvigionamento della Nurra.

Negli ultimi giorni, un evento di mortalità ittica anomala ha suscitato la preoccupazione di pescatori, autorità locali e tecnici ambientali.
Decine di esemplari di persici reali, trote fario, carpe e, particolarmente significativo, anguille – specie indicativa della salute dell’ecosistema acquatico – sono stati rinvenuti in condizioni critiche, galleggianti lungo le rive del lago.

Il fenomeno, apparentemente inatteso, si colloca in un contesto di prolungata siccità che sta mettendo a dura prova la risorsa idrica sarda.

Il livello del lago del Cuga, al limite di minimi storici, accentua le problematiche legate alla qualità dell’acqua.
L’ipotesi più accreditata dagli esperti, supportata da analisi preliminari, è quella di una grave carenza di ossigeno disciolto, un fattore limitante per la sopravvivenza degli organismi acquatici.

Questo fenomeno, noto come ipossia, può essere innescato da diversi fattori, tra cui la stratificazione termica dell’acqua che ostacola il mescolamento, l’aumento della temperatura che diminuisce la solubilità dell’ossigeno e la proliferazione di alghe che consumano ossigeno durante la decomposizione.

La compagnia barracellare del Comune di Uri, immediatamente allertata, ha attivato protocolli di segnalazione alle autorità competenti, demandando loro l’onere di condurre indagini approfondite per accertare le cause esatte della mortalità e valutare l’impatto sull’ecosistema lacustre.
L’analisi delle acque, che include la misurazione di parametri chimico-fisici, biologici e microbiologici, è cruciale per escludere o confermare altre possibili cause, come l’inquinamento da sostanze tossiche o la presenza di patogeni.

Il lago del Cuga riveste un ruolo strategico per il territorio, costituendo la principale fonte d’acqua per il potabilizzatore di Monte Agnese, che fornisce acqua potabile ad Alghero e alle comunità agricole della Nurra.

La presente emergenza idrica, esacerbata dalla scarsità di precipitazioni, impone scelte difficili nella gestione della risorsa, con priorità assegnate all’approvvigionamento umano a scapito, almeno temporaneamente, dell’irrigazione dei campi.
Questa situazione solleva interrogativi sulla sostenibilità del modello di gestione idrica attuale e sulla necessità di investire in infrastrutture per il risparmio idrico, la diversificazione delle fonti e il recupero di acque reflue, al fine di garantire la resilienza del territorio di fronte agli effetti sempre più evidenti dei cambiamenti climatici.
La salvaguardia del lago del Cuga, non solo come fonte di acqua potabile, ma anche come patrimonio naturale da tutelare, rappresenta una sfida cruciale per il futuro della Nurra.

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