giovedì 31 Luglio 2025
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Aosta

Monte Rosa: Neve in Cambiamento, Crescono i Rischi Idrogeologici

L’evoluzione del regime nivale sul massiccio del Monte Rosa sta rivelando dinamiche preoccupanti, con un cambiamento significativo nella distribuzione della neve fresca nel corso dell’anno.
Studi condotti dal Laboratorio di Climatologia Alpina dell’Università di Torino, basati su dati raccolti negli ultimi due anni, evidenziano come oltre un terzo della neve annuale si concentri ora nei mesi primaverili, un fenomeno che impatta profondamente l’equilibrio idrologico e i rischi naturali della regione.
L’analisi dei recenti eventi estremi offre una prospettiva drammatica.

Le alluvioni che hanno colpito la Valle d’Aosta, in particolare tra il 15 e il 17 aprile 2024 e il 29 giugno 2024, non sono state semplici episodi isolati, ma manifestazioni di un sistema in profonda trasformazione.
Il 15-17 aprile, un carico nevoso precedentemente accumulato si è riversato in un rilascio improvviso, mentre a fine giugno precipitazioni intense, quantificate in 66 millimetri in un solo giorno, hanno innescato frane e inondazioni, dimostrando la crescente vulnerabilità del territorio.

La combinazione di neve che si scioglie rapidamente e piogge intense amplifica il rischio di eventi catastrofici.

Le temperature medie registrate nel corso del periodo analizzato, attestandosi a -1,1°C, pur rimanendo relativamente basse, nascondono un dettaglio cruciale: ogni mese ha visto superare la soglia dello zero nelle temperature massime.

Questo suggerisce un aumento graduale ma costante delle temperature, che contribuisce al rapido scioglimento della neve e altera i cicli idrologici naturali.

La diminuzione della copertura nevosa, a sua volta, riduce l’albedo alpino, intensificando l’assorbimento di energia solare e accelerando ulteriormente il riscaldamento.

L’introduzione, nel 2023, di un pluviometro di ultima generazione (TRWS x2y), fornito da Frosta e posizionato a un’altitudine di 3.030 metri, rappresenta un avanzamento significativo nella capacità di monitoraggio del fenomeno.

Questa strumentazione all’avanguardia permette di raccogliere dati più precisi e dettagliati, fondamentali per comprendere meglio le dinamiche in atto e per migliorare la modellizzazione dei rischi idrogeologici.
I dati provenienti da questo pluviometro, integrati con altre fonti di informazione, sono essenziali per affinare le previsioni e per sviluppare strategie di mitigazione efficaci, tutelando le comunità locali e l’ambiente alpino.

L’accuratezza nella misurazione delle precipitazioni a queste altitudini è cruciale per la comprensione dei processi di accumulo e rilascio del manto nevoso e, di conseguenza, per la gestione del rischio idrogeologico.

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