sabato 2 Agosto 2025
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Accordo UE-USA: il Made in Italy a rischio, servono scelte coraggiose.

La recente intesa commerciale tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti, pur attenuando l’imminenza di una guerra tariffaria su vasta scala, pone l’Europa di fronte a una sfida cruciale: ripensare il proprio modello economico e industriale.

L’europarlamentare Marco Squarta, esponente di Fratelli d’Italia e membro della Commissione Economica, sottolinea come l’accordo, sebbene eviti il peggio, non annulli le conseguenze negative che i dazi imposti avrebbero generato, gravando sui produttori europei, in particolare quelli italiani, e frenando la fragile ripresa post-pandemica.
L’emergenza più immediata riguarda i settori trainanti del “Made in Italy”, pilastri dell’economia nazionale.
Agroalimentare, viticoltura, meccanica di precisione, automotive e tessile, con le loro miriadi di piccole e medie imprese, si trovano ad affrontare un contesto commerciale più complesso e incerto.
Squarta evidenzia come la sopravvivenza di queste eccellenze sia legata non solo alla capacità di competere sui mercati esteri, ma anche alla solidità del tessuto produttivo interno.

Per affrontare questa situazione, Squarta sollecita un intervento mirato della Commissione Europea su tre fronti strategici.

In primis, misure di compensazione economica dirette alle imprese colpite, un sostegno concreto che permetta di ammortizzare i costi aggiuntivi derivanti dalle nuove dinamiche commerciali.

In secondo luogo, semplificazioni normative urgenti, un alleggerimento del peso burocratico che soffoca la competitività delle imprese italiane.

Infine, una revisione profonda delle politiche interne, spesso mascherate da “dazi nascosti”, che penalizzano la produzione europea.
Un punto cruciale sollevato da Squarta è la critica al Green Deal europeo, percepito come un fardello aggiuntivo per le filiere produttive.

Sebbene la transizione ecologica sia un obiettivo imprescindibile, le politiche ambientali e fiscali attuali rischiano di compromettere la capacità delle imprese di competere, creando una doppia pressione insostenibile.
La coerenza, in questo senso, impone che Bruxelles non imponga restrizioni interne eccessive, soprattutto in un contesto di tensioni commerciali internazionali.

Squarta propone misure concrete per favorire la ripresa e la sostenibilità del sistema produttivo italiano: una defiscalizzazione mirata, un fondo europeo dedicato al “Made in Italy” e deroghe temporanee agli obblighi regolatori che si rivelano incompatibili con le attuali condizioni economiche.

La sostenibilità, per l’europarlamentare, non può essere perseguita a costo della distruzione dell’industria nazionale.
La politica, in ultima analisi, ha il dovere di intervenire se l’Unione Europea non saprà correggere la rotta.
Il governo italiano ha agito con cautela per scongiurare un conflitto diretto con gli Stati Uniti; ora tocca all’Europa dimostrare di possedere la capacità di governare la propria economia, proteggendo le imprese e salvaguardando il patrimonio industriale del continente.
Squarta conclude con un richiamo alla coerenza politica, rimproverando all’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte di aver precedentemente accettato passivamente i dazi americani sull’agroalimentare italiano, evidenziando come la responsabilità non debba essere esente anche all’opposizione.

La difesa della produzione italiana non è un favore, ma un imperativo.

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