giovedì 14 Agosto 2025
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Napoli, Rilasciati i corpi degli operai: indagini sulle cause del crollo.

La tragica vicenda che ha visto perdere la vita a tre lavoratori a Napoli, Vincenzo Del Grosso, Ciro Pierro e Luigi Romano, si evolve con l’autorizzazione da parte della Procura della Repubblica, guidata dai magistrati Stella Castaldo e Antonio Ricci, al rilascio dei corpi alle famiglie.
Questo passo cruciale, immediatamente successivo agli esami autoptici disposti nell’ambito di un’inchiesta per omicidio colposo plurimo, apre la strada alla celebrazione dei funerali, possibili già nella giornata odierna, in base alla volontà delle rispettive famiglie.

L’evento, che ha scosso profondamente la comunità del Rione Alto, è al centro di un’indagine complessa che mira a ricostruire la dinamica del crollo del sistema di sollevamento, precipitato a circa venti metri di altezza, un incidente che ha lasciato un vuoto incolmabile.

L’inchiesta, coordinata dal Procuratore Nicola Gratteri, si concentra sull’analisi delle responsabilità che hanno portato a questa immane perdita di vite umane.
L’attenzione degli inquirenti è rivolta a quattro figure chiave: Vincenzo Pietroluongo e Carlo Napolitano, titolari delle imprese coinvolte nei lavori di ristrutturazione, Luca Luciani, amministratore del condominio teatro della tragedia, e Gianluca Di Franco, responsabile della sicurezza del cantiere.
Ogni figura è sottoposta a un’attenta verifica, alla ricerca di eventuali negligenze o violazioni delle normative in materia di sicurezza sul lavoro.

Le strategie difensive degli indagati si stanno delineando.
Mentre l’avvocato Daniele Cacciapuoti, rappresentante della famiglia Pierro, ha delegato un consulente per l’esecuzione di accertamenti tecnici irripetibili, i legali degli imputati hanno scelto di non seguire la stessa strada, ma intendono delegare propri periti per la valutazione dell’impianto di sollevamento.
Questa decisione suggerisce una volontà di condurre un’indagine parallela, volta a fornire una propria interpretazione dei fatti.
L’accertamento tecnico, che coinvolgerà esperti del settore, si preannuncia come un elemento decisivo per ricostruire la sequenza degli eventi che hanno portato al crollo e, di conseguenza, per determinare le responsabilità che hanno contribuito alla morte dei tre operai, impegnati in un lavoro apparentemente ordinario ma svolto, secondo le prime ricostruzioni, in assenza delle adeguate protezioni di sicurezza, come l’utilizzo di imbragature.
La Procura si attende che la perizia possa fare luce sulle cause del cedimento strutturale e fornire elementi concreti per l’individuazione dei colpevoli.

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