venerdì 1 Agosto 2025
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Potenza

Potenza: Presidio per i diritti dei detenuti, un appello urgente.

Il movimento nazionale promosso dalla rete delle ‘Conferenze dei Garanti territoriali per i diritti delle persone detenute’, in un percorso itinerante volto a illuminare le criticità del sistema penitenziario italiano, giunge a Potenza.

Il 30 luglio, un presidio simbolico si svolgerà di fronte alla casa circondariale, un’azione mirata a mantenere l’attenzione pubblica e a stimolare un cambiamento strutturale nel trattamento dei detenuti e nella gestione delle carceri.
Carmen D’Anzi, Garante provinciale dei diritti delle persone private della libertà personale, e Tiziana Silletti, Garante regionale per le vittime di reato e coloro che si trovano in stato di privazione della libertà personale, hanno sottolineato come l’iniziativa non sia un mero atto di protesta, ma un appello urgente a una riflessione profonda e a un’azione concreta.

Il presidio si configura come un monito, una chiamata alla responsabilità rivolta non solo al Governo, ma all’intero apparato politico e amministrativo del Paese.

L’obiettivo è tradurre in misure tangibili le parole del Presidente della Repubblica, che hanno evidenziato con forza le condizioni disumane in cui versano molti istituti penitenziari.

Il sovraffollamento, una piaga che soffoca ogni possibilità di riabilitazione e aggrava le tensioni interne, è solo uno dei problemi da affrontare.
Le statistiche sui suicidi, indicatori drammatici di una crisi profonda, richiedono interventi immediati e mirati.

Si aggiungono le carenze croniche di personale: agenti di Polizia Penitenziaria, medici, psicologi e educatori, figure imprescindibili per garantire la sicurezza, la salute mentale e il percorso di reinserimento dei detenuti.
L’azione del Garante, in collaborazione con la rete nazionale, mira a promuovere un cambiamento culturale e sistemico.

Non si tratta solo di tamponare le emergenze, ma di ripensare il ruolo della pena, investendo in programmi di formazione, di lavoro e di assistenza psicologica, per favorire la riabilitazione e ridurre il rischio di recidiva.

Il presidio di Potenza rappresenta un tassello fondamentale di questo percorso, un invito a costruire un sistema penitenziario più umano, efficiente e in linea con i principi costituzionali di dignità e rispetto dei diritti fondamentali.

Si auspica una risposta politica all’altezza della sfida, un impegno concreto per trasformare le parole in azioni e per restituire speranza a chi si trova dietro le sbarre.

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