Un Nuovo Modello di Governance per le Infrastrutture Sanitarie in Calabria: Protocolli di Legalità per la Sibaritide, Vibo Valentia, Gioia Tauro e LocriUna pietra miliare nella prevenzione della criminalità organizzata e nella garanzia della trasparenza e dell’efficienza nella realizzazione di infrastrutture strategiche per il territorio calabrese: questa mattina a Catanzaro sono stati formalizzati i protocolli di legalità che disciplineranno le attività di vigilanza e controllo durante le fasi cruciali di affidamento e realizzazione di quattro nuovi ospedali, situati nelle aree della Sibaritide, Vibo Valentia, Piana di Gioia Tauro e Locri.
L’iniziativa, di portata innovativa, si avvale di un modello già collaudato in contesti di rilevanza nazionale come l’Expo di Milano e i Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina, ma che viene applicato per la prima volta in una regione del Sud Italia e nel delicato ambito della sanità pubblica.
Il protocollo non si limita a una mera verifica formale, ma introduce un sistema di governance integrato, mirato a scoraggiare e contrastare ogni forma di infiltrazione criminale e a promuovere la massima integrità nei processi decisionali.
Al centro del sistema vi è l’impegno di vigilanza assunto dal Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, nella sua qualità di Commissario Delegato, il quale assume un ruolo chiave nel coordinamento e nella supervisione delle attività.
Il protocollo prevede una serie di misure di controllo rafforzate, estese a tutti gli operatori economici coinvolti, che dovranno essere rigorosamente iscritti all’anagrafe degli esecutori e sottoposti a controlli approfonditi in ogni fase, dall’approvvigionamento di beni e servizi all’accesso ai cantieri.
Quest’ultimi saranno oggetto di un sistema di tracciabilità digitale attraverso la creazione di una banca dati centralizzata, mentre presidi di legalità specifici garantiranno un monitoraggio costante e una risposta tempestiva a eventuali criticità.
Un elemento distintivo del protocollo è il rafforzamento dei collegamenti con i Gruppi Interforze Antimafia delle Forze dell’Ordine, al fine di intercettare tempestivamente segnali di allarme e prevenire infiltrazioni o condizionamenti illeciti.
La struttura di prevenzione antimafia, rappresentata dal direttore Paolo Canaparo, ha sottolineato l’innovatività dei protocolli, non solo in termini di vigilanza nei cantieri, ma anche in relazione alla sicurezza del lavoro e alla tutela dei lavoratori.
Per garantire l’efficace implementazione del sistema, è stata istituita a Roma una cabina di regia che coinvolgerà il Commissario Delegato e l’affidatario.
Inoltre, in ogni prefettura competente sarà istituito un tavolo di sicurezza del lavoro, destinato a monitorare le condizioni di sicurezza e a promuovere la formazione e la prevenzione degli infortuni.
La Sottosegretaria all’Interno, Wanda Ferro, ha annunciato che i protocolli siglati rappresentano solo la prima fase di un’iniziativa più ampia, che coinvolgerà anche i presidi di Catanzaro, Reggio Calabria e altri centri strategici, in collaborazione con l’INAIL.
L’obiettivo primario è rafforzare la prevenzione e la vigilanza in una fase particolarmente vulnerabile, quella di avvio e realizzazione dei cantieri, quando le pressioni della criminalità organizzata tendono ad intensificarsi, manifestandosi spesso con minacce e intimidazioni.
Come ha evidenziato il Presidente Occhiuto, in una regione complessa come la Calabria, la collaborazione tra tutti i livelli istituzionali è fondamentale.
L’opportunità di avvalersi della struttura del Ministero dell’Interno per un controllo più puntuale dei lavori, dei contratti di subfornitura e subappalto, rappresenta un vantaggio strategico per garantire la legalità e la trasparenza nel processo di realizzazione delle nuove infrastrutture sanitarie, a beneficio dell’intera comunità calabrese.