domenica 3 Agosto 2025
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Reggio Calabria: Inchiesta sulla Crisi Sociale e Riqualificazione Urbana

L’incontro con la Commissione parlamentare d’inchiesta, presieduta dall’onorevole Battilocchio e ospitata in Prefettura su iniziativa del Prefetto Vaccaro, ha rappresentato un’occasione cruciale per delineare le complesse sfide che affliggono il tessuto urbano di Reggio Calabria e le sue aree periferiche.
Un quadro articolato, ben al di là delle problematiche specifiche di Arghillà, che si estende ai quartieri Modena, Ciccarello e al rione Marconi, aree che incarnano una profonda crisi di resilienza sociale ed economica.
Il sindaco metropolitano, Giuseppe Falcomatà, ha sottolineato come l’audizione abbia permesso di presentare non solo i progetti già in atto, frutto di una sinergia tra enti locali, associazioni e istituzioni, ma soprattutto di avviare una riflessione strategica volta a superare le radicate dinamiche di marginalizzazione.
La sfida non si limita alla riqualificazione fisica degli spazi, ma impone una revisione radicale del modello di welfare e di inclusione sociale.

La discussione ha focalizzato l’attenzione sulla necessità impellente di una ridefinizione chiara e condivisa delle competenze nella gestione degli alloggi popolari, un nodo cruciale che vede coinvolti il Comune e l’Aterp regionale.

Un’organizzazione inefficiente genera disservizi e alimenta il senso di abbandono che caratterizza le periferie.

Parallelamente, si rende imprescindibile un potenziamento delle risorse umane, strumentali e finanziarie, per affrontare adeguatamente le emergenze sociali e promuovere interventi mirati.
L’amministrazione comunale ha evidenziato come l’efficacia delle politiche di investimento – Pinqua, Fondi di Coesione, PON Metro, PNRR – sia attualmente compromessa da una dispersione di risorse e da una mancanza di coordinamento.
La visione di un futuro sostenibile per questi quartieri passa attraverso una riprogettazione radicale del sistema abitativo, orientata a una distribuzione equa degli alloggi su tutto il territorio comunale e metropolitano.
Questo approccio non è solo una questione di equità geografica, ma un imperativo sociale, volto a creare le condizioni per una vera e concreta inclusione dei cittadini più vulnerabili, favorendo l’integrazione e contrastando l’effetto ghettizzazione.
Il percorso richiede un cambio di paradigma, un impegno continuo e una visione condivisa tra tutti gli attori coinvolti, per restituire dignità e speranza a intere comunità.

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