La recente decisione della destra marchigiana di respingere l’emendamento del Partito Democratico volto a fornire assistenza alle popolazioni di Gaza e della Cisgiordania solleva interrogativi profondi sulla responsabilità politica e l’etica istituzionale.
La consigliera dem Anna Casini ha espresso la sua indignazione, denunciando una scelta che, a suo dire, si configura come una vergogna collettiva.
L’atto di bocciatura, formalizzato durante la discussione sull’Assestamento di Bilancio e promosso dalla consigliera Manuela Bora, non è soltanto un rifiuto di un contributo economico, ma incarna, secondo Casini, un’omissione gravissima.
Il silenzio e l’inerzia di chi detiene il potere a livello locale, in questo frangente, amplificano il peso della responsabilità internazionale.
La consigliera dem non esita a paragonare la decisione regionale a un tacito appoggio alle politiche del governo Meloni e del premier Netanyahu, colpevoli, a suo dire, di aver contribuito a creare le condizioni che hanno reso possibile la catastrofe umanitaria in corso.
La reticenza a stanziare anche solo un contributo simbolico per supportare azioni umanitarie concrete, condotte in collaborazione con organizzazioni non governative, denota una mancanza di sensibilità e una distorsione dei valori che dovrebbero guidare l’azione di un’amministrazione pubblica.
Questa scelta, lungi dall’essere un mero disaccordo politico, si inserisce in un contesto globale di crescente preoccupazione per la violazione dei diritti umani e per la necessità di intervenire, anche con gesti simbolici, per alleviare le sofferenze di popolazioni colpite da conflitti armati.
L’indifferenza, in questo caso, non è una posizione neutra, ma una scelta di campo che comporta implicazioni morali e politiche di vasta portata.
Il futuro giudicherà severamente coloro che, di fronte a una tragedia di tale proporzioni, hanno preferito voltare lo sguardo, celandosi dietro pretesti e giustificazioni inconsistenti.
La memoria di questa decisione, e il suo significato, peserà a lungo sulla coscienza della regione Marche e sulla sua immagine a livello nazionale e internazionale.
La speranza è che, in futuro, la leadership politica dimostri maggiore umanità e capacità di agire in linea con i principi di solidarietà e giustizia sociale.