sabato 2 Agosto 2025
29.4 C
Perugia

Adriana Asti è scomparsa: il Festival dei Due Mondi in lutto

Con profonda tristezza e commosso rispetto, il Presidente Andrea Sisti, il Consiglio di Amministrazione, il Collegio dei Revisori dei Conti, la Direttrice Monique Veaute, Paola Macchi e l’intera comunità della Fondazione Festival dei Due Mondi si uniscono nel cordoglio per la perdita di Adriana Asti, figura di spicco del panorama teatrale e cinematografico italiano, la quale ha lasciato un segno indelebile nella storia e nell’anima stessa del Festival.
La sua scomparsa priva il mondo dello spettacolo di una voce potente, di un’interprete versatile e di una presenza scenica di rara intensità.

Il rapporto tra Adriana Asti e il Festival dei Due Mondi trascendeva la semplice collaborazione artistica; si trattava di un legame profondo, intessuto nel tempo e nutrito da una reciproca ispirazione.
Fin dalla prima edizione, nel lontano 1958, quando una fotografia la immortalò in un bar di Spoleto in compagnia di Luchino Visconti, Adriana Asti ha incarnato lo spirito innovativo e la ricerca estetica che da sempre caratterizzano la manifestazione.

Il suo ritorno, più volte, in veste di protagonista ha contribuito a definire un percorso artistico condiviso e un’evoluzione culturale del Festival, un sodalizio particolarmente intenso con Giorgio Ferrara, direttore artistico dal 2008 al 2020 e compagno di vita, che ha contribuito in maniera significativa alla visione artistica e alle scelte programmatiche del Festival.

Le sue interpretazioni al Festival dei Due Mondi rappresentano un capitolo fondamentale nella storia del teatro contemporaneo.
Da “Giorni felici” (2009), magistralmente diretto da Robert Wilson, a “Milano che non c’è più” (2011), un sentito omaggio alle sue radici, passando per “La voce umana / Il bell’indifferente” (2013) sotto la guida di Benoît Jacquot e “Danza macabra” (2014) con la direzione di Luca Ronconi, fino a “Il mare è blu – Jadasmeeristblau” (2015) che esplorava il mondo brechtiano, ogni apparizione era un’occasione per ammirare la sua capacità di incarnare personaggi complessi e sfaccettati.

“Memorie di Adriana” (2017), in prima nazionale a Spoleto60, si rivelò un’esperienza unica, un monologo-introspezione che offriva uno sguardo intimo e toccante sulla sua vita e sul significato del palcoscenico.
“Donna Fabia” (2018), un’innovativa film-installazione di Marco Tullio Giordana, e “La Ballata della Zerlina” (2019), interpretata accanto a Lucinda Childs al Teatro Caio Melisso Carla Fendi, completarono un percorso artistico ricco e stimolante.

La scelta del Teatro Caio Melisso Carla Fendi come scenario delle sue ultime interpretazioni non fu casuale.

Restaurato nel 2010 per accogliere la prosa del Festival, il teatro si è rivelato un luogo privilegiato per le sue performance più intense e significative, un crocevia di storia, arte e innovazione.
Con Adriana Asti, il Festival dei Due Mondi perde una testimonianza preziosa, una voce autorevole e un’artista di rara sensibilità, un’icona del Novecento culturale italiano.
La sua eredità artistica, la sua eleganza innata e la sua profonda umanità resteranno vive nel cuore di chi l’ha conosciuta e ammirata.
Il Festival, con gratitudine e commozione, le rende un vibrante e commosso omaggio.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -