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SAFE: Salute e Accoglienza per le Fragilità in Umbria

SAFE: Un modello integrato per la salute e l’accoglienza delle persone vulnerabili in UmbriaL’iniziativa SAFE (Salute e Accoglienza per le Fragilità Emergenti) rappresenta un intervento strategico per la tutela della salute e il benessere di persone richiedenti protezione internazionale e titolari di protezione internazionale (Rtpi), inclusi i minori stranieri non accompagnati (Msna), spesso gravati da vulnerabilità fisiche e/o psichiche nei centri di accoglienza regionali (Cas e Sai).

Il progetto, triennale e finanziato dal Fondo Fami 2021-2027, mira a superare le tradizionali frammentazioni nell’erogazione dei servizi, promuovendo un approccio integrato e uniforme tra servizi sociali, sanitari e istituzioni territoriali.

Un pilastro fondamentale dell’iniziativa è il rafforzamento della governance territoriale, con l’obiettivo di creare un sistema sinergico che anticipi e risponda efficacemente alle esigenze specifiche di questa popolazione.

Questo si traduce nell’attivazione di servizi dedicati, facilmente accessibili e culturalmente sensibili, che si integrino con le risorse già presenti sul territorio.

La formazione continua degli operatori sociali e sanitari è un altro elemento chiave, con particolare attenzione allo sviluppo di competenze specialistiche nella gestione della presa in carico e percorsi di alfabetizzazione sanitaria mirati.

L’équipe multiprofessionale, integrata dalla mediazione linguistico-culturale, è concepita come un elemento cruciale per superare le barriere comunicative e culturali che spesso ostacolano l’accesso ai servizi e la comprensione delle informazioni sanitarie.
Questo approccio garantisce che le persone vulnerabili ricevano un supporto personalizzato e culturalmente appropriato.

Il progetto SAFE, con capofila Usl Umbria 1 e partner Usl Umbria 2, Anci Umbria, Cidis Impresa Sociale ets e Famiglia Nuova Società Cooperativa Sociale, si inserisce in un contesto regionale complesso.
I dati aggiornati al 15 luglio 2023 mostrano una popolazione di 2.386 migranti presenti nelle strutture di prima accoglienza Cas, con una distribuzione disomogenea tra le province di Perugia e Terni.
A questi si aggiungono 477 Rtpi accolti nelle strutture Sai, gestite dai Comuni umbri, dove sono attivi 16 progetti di accoglienza, con un focus specifico – seppur limitato – sull’accoglienza di persone con elevata vulnerabilità (6 posti letto totali).

Il direttore generale Usl Umbria 1, Emanuele Ciotti, ha sottolineato che SAFE non si limita all’ampliamento dell’offerta di servizi, ma si focalizza sulla promozione della consapevolezza e dell’alfabetizzazione sanitaria, elementi imprescindibili per un’effettiva partecipazione alla cura della propria salute.

Federico Gori, presidente Anci Umbria, ha evidenziato il valore di SAFE come modello di collaborazione interistituzionale, esportabile e adattabile ai contesti locali, in linea con le finalità del nuovo Piano socio sanitario regionale.
L’iniziativa si propone di rafforzare e ampliare l’attività degli ambulatori dedicati ai migranti, consolidando quelli già esistenti e ne estende la copertura territoriale.
La presa di coscienza dei propri diritti e l’accesso a servizi essenziali, come screening preventivi e vaccinazioni, rappresenta un passo fondamentale per migliorare la salute e l’inclusione sociale di questa popolazione, spesso segnata da traumi e difficoltà.

La comprensione delle dinamiche psicopatologiche che possono affliggere i Rtpi, con una prevalenza stimata intorno al 70% di vulnerabilità psico-sociali, è centrale per la progettazione di interventi mirati ed efficaci.
SAFE mira quindi a costruire un sistema di accoglienza più resiliente, inclusivo e attento alle specifiche esigenze di salute e benessere dei migranti in Umbria.

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