sabato 2 Agosto 2025
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Vendemmia 2024: Qualità in aumento nonostante le sfide climatiche.

Nonostante le sfide imposte dagli eventi climatici, il comparto vitivinicolo italiano si appresta ad affrontare la vendemmia 2024 con una produzione stimata intorno ai 45 milioni di ettolitri, delineando un profilo qualitativo che oscilla tra il buono e l’eccellente.

Un risultato significativo, soprattutto se si considera il contesto di turbolenze meteorologiche che hanno caratterizzato gli ultimi anni.
In Basilicata, la tendenza nazionale si riflette in prospettive positive, con una resa prevista leggermente superiore alla media quinquennale, un segnale di resilienza e adattamento delle pratiche agricole alle nuove condizioni ambientali.

A tracciare questo quadro è Coldiretti, che sottolinea come l’andamento stagionale, pur presentando delle criticità, abbia complessivamente favorito lo sviluppo delle viti.

La stagione in corso si distingue per una sanità delle uve particolarmente favorevole.
Le condizioni termiche e l’umidità relativa si sono mantenute entro parametri ottimali, minimizzando i rischi di malattie come peronospora e oidio, e semplificando le operazioni di prevenzione e controllo.
I mesi di maggio e giugno, in particolare, hanno regalato alle viti condizioni ideali per la crescita vegetativa, dopo due annate segnate da difficoltà.

Tuttavia, alcune aree geografiche hanno subito i danni di gelate tardive che hanno compromesso la fioritura e la conseguente allegagione, riducendo la produzione.

Fortunatamente, queste situazioni sono rimaste circoscritte, mentre la maggior parte dei vigneti ha beneficiato di una piovosità adeguata e temperature benigne, generando un notevole potenziale sia per i vitigni bianchi che per quelli a bacca nera.

Le temperature elevate di fine giugno e luglio, pur avendo rappresentato una potenziale fonte di stress per le piante, non sembrano aver inficiato in modo significativo il rendimento complessivo.
L’aspetto cruciale per la qualità del vino rimane, come sempre, la perfetta maturazione delle uve, e le indicazioni attuali suggeriscono un’annata decisamente positiva.

Si registra inoltre un ritorno a una certa regolarità quantitativa e nei tempi di raccolta, abbandonando gli anticipi che avevano caratterizzato gli anni precedenti.

Per quanto riguarda l’attesissimo Aglianico del Vulture, la vendemmia è ancora lontana (tra metà ottobre e metà dicembre) e, benché i segnali siano incoraggianti sia in termini di quantità che di qualità, è necessario attendere per confermare le attuali proiezioni.
Un’altra ferita, purtroppo, ha colpito il territorio: gli incendi, che hanno danneggiato alcune aree vitate.

Coldiretti della Basilicata esprime vicinanza ai viticoltori colpiti, ringraziando i Vigili del Fuoco, i consorzi di bonifica, la Protezione Civile e i volontari che si sono prodigati per arginare questa piaga, frutto di azioni dolose.

La resilienza del territorio e l’impegno di chi lo cura si confermano pilastri fondamentali per la salvaguardia di un patrimonio vitivinicolo di inestimabile valore.

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