sabato 2 Agosto 2025
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Gassino ha fatto rumore per Gaza: la piazza risponde all’appello per la pace

Pentole, fischietti e coperchi per rompere il silenzio e dire no agli orrori del conflitto: grande partecipazione alla manifestazione spontanea del 27 luglio.

La sera di domenica 27 luglio 2025, corso Italia si è riempito di suoni, colori e voci. Un centinaio di cittadini hanno risposto all’appello di Pax Christi, movimento cattolico per la pace, partecipando a “Diserta il silenzio”, la manifestazione nazionale contro il conflitto in corso a Gaza e le sue tragiche conseguenze umanitarie. Muniti di pentole, fischietti, coperchi e campanelli, i partecipanti hanno dato vita a un corteo rumoroso ma pacifico, attraversando il centro della città per rompere simbolicamente il silenzio calato su quanto sta accadendo in Medio Oriente, dove – come hanno ricordato i promotori – “i bambini muoiono di fame, sotto le bombe e nell’indifferenza generale”.

Una marcia spontanea, nata in poche ore

L’iniziativa è nata in maniera spontanea grazie al passaparola sui social, raccolta e rilanciata a livello locale da Giuseppe Tremoloso, già attivo su temi sociali e di pace. Il corteo ha preso il via alle 21.45, ha percorso l’intero Corso Italia per poi fare ritorno nel punto di partenza. Il messaggio era chiaro: la pace non può più attendere, e restare in silenzio è una forma di complicità. Alla manifestazione hanno preso parte anche il sindaco Cristian Corrado, la vice sindaca Gabriella Brusato e altri rappresentanti dell’Amministrazione comunale. Ma ciò che ha colpito maggiormente è stata la partecipazione attiva dei cittadini comuni: famiglie, giovani, anziani. Senza bandiere né appartenenze, ma uniti nel rifiuto della guerra e dell’indifferenza.

«Una risposta che unisce, non divide»

«Abbiamo scelto di fare rumore – ha detto Tremoloso – per far sapere che esistono ancora persone che non si girano dall’altra parte. Il nostro non è un atto politico, ma un gesto umano, necessario. Non possiamo accettare che l’orrore diventi abitudine». Anche il primo cittadino ha sottolineato il valore civico dell’iniziativa: «Essere qui stasera significa affermare il valore della vita e del dialogo. In un momento così drammatico, servono gesti collettivi di responsabilità. Gassino c’è, e continuerà a esserci».

Una serata di rumore che ha lasciato il segno

Il corteo di domenica 27 luglio non ha cambiato il corso della guerra, ma ha ricordato – a chi c’era e a chi ha ascoltato – che esiste ancora una comunità che si indigna, si muove e si unisce per chiedere pace, giustizia e rispetto della vita. In un’epoca in cui il silenzio è spesso la risposta più comoda, Gassino ha scelto di far sentire la propria voce. Forte, chiara, collettiva.

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