lunedì 4 Agosto 2025
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Campania, acque costiere inquinate: allarme Goletta Verde

Goletta Verde: un quadro preoccupante per la qualità delle acque costiere campaneIl monitoraggio 2024 di Goletta Verde, l’iniziativa di Legambiente dedicata alla verifica della qualità delle acque costiere italiane, dipinge un quadro allarmante per la Campania.

Più della metà dei campioni prelevati (16 su 31, pari al 52%) hanno superato i limiti di legge per Escherichia coli e enterococchi intestinali, indicatori chiave dell’inquinamento fecale.

I risultati, presentati a Salerno, confermano una situazione di stallo rispetto all’anno precedente, evidenziando la pressante necessità di interventi strutturali e di controlli più rigorosi.
L’indagine, condotta tra il 9 e il 21 luglio, ha coinvolto 31 punti di campionamento distribuiti nelle province di Napoli, Caserta e Salerno.
L’obiettivo primario di Goletta Verde non è quello di rilasciare “patenti di balneabilità,” compito riservato agli enti preposti, ma piuttosto quello di fornire un quadro preciso dello stato di salute delle acque costiere, segnalando le criticità emergenti.

Un’eredità di carenze infrastrutturaliLe criticità più evidenti riguardano le foci dei fiumi e dei canali, spesso veri e propri punti neri per l’inquinamento.

Martina Palmisano, portavoce di Goletta Verde, sottolinea l’urgente necessità di investimenti in infrastrutture depurative e reti fognarie, unitamente a un rafforzamento dei controlli per contrastare gli scarichi abusivi.
La situazione è particolarmente grave considerando che, nonostante il 92,5% del carico inquinante prodotto dai 6,6 milioni di abitanti della Campania sia convogliato in rete fognaria, rimane una quota significativa (7,5%) non collegata o trattata con sistemi inadeguati, generando un carico inquinante equivalente a quasi 500.000 abitanti.
A questo si aggiungono 116 agglomerati (su 855 a livello nazionale) in procedura di infrazione rispetto alla direttiva europea sulle acque reflue, per un carico inquinante totale di oltre 4,5 milioni di abitanti equivalenti, che rappresenta il 68% del carico complessivo generato in Campania.
Analisi per provincia: un mosaico di criticità* Caserta: Due punti su cinque monitorati hanno superato i limiti di legge, con particolare attenzione alle foci del fiume Savone e del Regi Lagni a Castelvolturno.
* Napoli: Ben cinque punti su quattordici hanno rilevato livelli di inquinamento superiori ai limiti consentiti, con focus sulle foci del canale di Licola, dell’alveo Volla, di via Ponte della Gatta, del fiume Sarno e del Lagno Vesuviano.

* Salerno: La situazione più critica si riscontra in questa provincia, con nove punti su dodici che hanno superato i limiti di legge, principalmente nelle foci dei fiumi Regina Minor, Irno, Asa, Tusciano, canale di scarico, fiume Solofrone, Rio Arena e Picentino.
Trasparenza e comunicazione: un fronte di miglioramentoOltre alla verifica della qualità delle acque, Goletta Verde si impegna a garantire una corretta informazione alla cittadinanza.
Un aspetto preoccupante è la scarsa presenza di segnalazioni e cartelli informativi: nel 77% dei punti monitorati non sono stati rilevati cartelli, e solo in 7 punti sono stati trovati cartelli di interdizione alla balneazione.
L’assenza di informazioni chiare può esporre i bagnanti a rischi inutili, soprattutto in prossimità delle foci fluviali.

Solo in due punti di monitoraggio sono stati trovati cartelli informativi per i bagnanti, mentre nel restante 94% l’informazione è assente.
Goletta Verde lancia un appello a enti e autorità affinché accelerino gli interventi necessari per migliorare la qualità delle acque costiere campane e garantire un ambiente più sano e sicuro per tutti.
La tutela del mare non è solo una questione ambientale, ma anche un imperativo economico e sociale, essenziale per la salvaguardia di un patrimonio prezioso e per lo sviluppo sostenibile delle comunità costiere.

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