La comunità di Siligo è addolorata e sgomenta per la scoperta del corpo di Ciriaco Gusai, un allevatore di 69 anni la cui scomparsa domenica aveva acceso un campanello d’allarme nel piccolo borgo montano.
Il ritrovamento, avvenuto in un’area boschiva non lontano dal suo ovile, segna la tragica conclusione di una ricerca disperata che ha coinvolto volontari, forze dell’ordine e soccorritori.
Ciriaco, figura radicata e rispettata nel tessuto sociale di Siligo, era noto per la sua dedizione alla pastorizia e per il profondo legame con la terra che lo aveva visto nascere e crescere.
La sua scomparsa aveva generato un’ondata di preoccupazione, alimentata dalla fragilità della sua età e dalla natura inospitale dell’ambiente circostante, caratterizzato da sentieri impervi e temperature rigide, tipiche di un territorio montano.
L’ovile, di solito animato dal belare delle pecore e dalla presenza costantemente vigile del suo pastore, era rimasto deserto, sollevando immediatamente sospetti.
La scomparsa, un evento insolito per un uomo abituato a muoversi in quei luoghi, aveva fatto scattare un intervento immediato.
Le indagini, tuttora in corso, mirano a ricostruire l’accaduto e a fare luce sulle circostanze che hanno portato a questo tragico epilogo.
Gli investigatori stanno esaminando la zona alla ricerca di indizi, analizzando le testimonianze dei familiari e degli amici di Ciriaco, e ricostruendo i suoi ultimi movimenti.
La notizia della morte ha colpito profondamente la popolazione, che conosce bene l’importanza dell’allevamento per l’economia e la cultura locale.
Ciriaco rappresentava una delle ultime testimonianze di un’attività ancestrale, un ponte tra il passato e il presente, un custode di saperi e tradizioni che rischiano di scomparire.
Questo evento non è solo una perdita personale per i suoi cari, ma anche una ferita per l’intera comunità di Siligo, che ora si stringe attorno alla famiglia Gusai in un momento di profondo dolore.
La scomparsa di Ciriaco Gusai pone, inoltre, interrogativi sulla sicurezza degli allevatori che operano in aree montane, spesso isolate e difficilmente accessibili, e sulla necessità di rafforzare i sistemi di monitoraggio e di soccorso per proteggere chi, come Ciriaco, dedica la propria vita alla cura del bestiame e alla salvaguardia del territorio.
Il suo ricordo rimarrà vivo nel cuore di Siligo, un monito costante sull’importanza di preservare le radici e di proteggere chi lavora la terra.