sabato 2 Agosto 2025
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Marche, riconoscimento dello Stato palestinese: un atto di responsabilità civica.

L’imminente riconoscimento formale dello Stato palestinese da parte dell’assemblea regionale marchigiana rappresenta un atto di profonda responsabilità civica, un segnale inequivocabile di allineamento con i valori di giustizia, dignità umana e diritto internazionale.

Questa decisione, sostenuta dal candidato del centrosinistra Matteo Ricci e condivisa dai leader nazionali di Alleanza Verdi e Sinistra, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, non può essere interpretata come una semplice scelta politica, ma come una presa di posizione morale, un atto di memoria e un impegno concreto verso la ricerca di una soluzione pacifica e duratura nel conflitto israelo-palestinese.

La necessità di questo gesto nasce dalla dolorosa constatazione delle recenti vicende, delle immagini di sofferenza e di disumanità che hanno riempito i nostri schermi e che hanno scosso le coscienze di tutto il mondo.

Chiudere gli occhi di fronte alla realtà, negare la sofferenza di un intero popolo, significherebbe tradire i principi fondamentali su cui si fonda la convivenza civile e la solidarietà internazionale.

Riconoscere lo Stato palestinese non implica una presa di posizione unilaterale o una condanna di una delle parti in conflitto.
Al contrario, si tratta di un atto di riconoscimento della legittimità delle aspirazioni di un popolo a autodeterminazione, a un territorio proprio, a un futuro di pace e prosperità.

È un atto che mira a rafforzare il ruolo della comunità internazionale come mediatore imparziale, in grado di facilitare un dialogo costruttivo e di promuovere una soluzione negoziale che tenga conto delle esigenze e delle preoccupazioni di entrambe le parti.

Il gesto delle Marche si inserisce in un contesto più ampio di crescente pressione internazionale affinché si ponga fine all’occupazione illegale e si garantiscano i diritti fondamentali dei palestinesi.

Numerose organizzazioni non governative, istituzioni accademiche e personalità di spicco hanno più volte sollecitato la comunità internazionale ad agire con maggiore determinazione per risolvere il conflitto e a sostenere la creazione di uno Stato palestinese indipendente, sovrano e vitale.

Il riconoscimento formale non è la fine del percorso, ma un punto di partenza.
Si tratta di un atto simbolico che deve essere seguito da azioni concrete, come il sostegno economico e tecnico alla ricostruzione dei territori palestinesi, la promozione di programmi di scambio culturale e di cooperazione, e l’impegno a garantire il rispetto dei diritti umani e la protezione dei civili.
Inoltre, questo atto rappresenta un monito per la comunità internazionale affinché si adotti un approccio più equo e imparziale nella gestione dei conflitti, basato sul rispetto del diritto internazionale e sulla promozione dei valori di pace, giustizia e solidarietà.

Solo così sarà possibile costruire un futuro di convivenza pacifica e di prosperità per tutti, nel rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali di ogni individuo.
La scelta delle Marche è un passo verso quella direzione, un segnale di speranza in un mondo più giusto e più umano.

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