Il silenzio, interrotto solo dal fruscio dei gonfaloni e dal respiro trattenuto della folla, ha avvolto la stazione di Bologna.
Un silenzio denso di memoria, un omaggio solenne alle 85 vittime e ai 200 feriti straziati dalla strage del 2 agosto 1980, una ferita aperta nel cuore dell’Italia.
La cerimonia, un appuntamento annuale di profondo significato civile e morale, ha visto convergere una vasta rappresentanza istituzionale e una folla di cittadini, testimoni di un’epoca segnata dalla violenza politica e dal dolore.
Accanto ai gonfaloni, simbolo del legame con la città e con le istituzioni, si sono raccolte figure di spicco del panorama politico e culturale.
La Ministra dell’Università e Ricerca, Anna Maria Bernini, il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e il Presidente della Regione, Michele de Pascale, hanno presieduto la commemorazione, condividendo con la comunità il peso di un passato che non può essere dimenticato.
Tra i partecipanti, anche la Segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, a riaffermazione dell’impegno del partito nella ricerca della verità e nella difesa dei valori democratici.
La giornata non è stata solo un momento di commemorazione, ma un’occasione per riflettere sulla fragilità della memoria, sulla necessità di preservare la verità storica e sulla responsabilità di educare le nuove generazioni alla tolleranza e al rispetto delle diversità.
La strage di Bologna, perpetrata da organizzazioni neofasciste con la complicità, ancora oggi oggetto di accertamento, di settori deviati dello Stato, rappresenta un monito costante contro ogni forma di estremismo e di intolleranza.
Le testimonianze dei sopravvissuti, cariche di emozione e di dolore, hanno ripercorso i momenti drammatici dell’attentato, evocando il caos, le urla e la disperazione.
La loro presenza ha reso ancora più tangibile l’orrore vissuto e ha sottolineato l’importanza di non cedere alla retorica del negazionismo e della revisionismo storico.
La cerimonia si è conclusa con la deposizione di una corona d’alloro al Memoriale delle vittime, un luogo di pellegrinaggio per quanti desiderano onorare la memoria di coloro che persero la vita e un invito a coltivare la speranza in un futuro di pace e di giustizia.
Il ricordo di Bologna, più che un lutto, è un impegno a vigilare sulla Costituzione, a difendere i diritti umani e a costruire una società più giusta e inclusiva, dove l’odio e la violenza non abbiano più spazio.
La memoria è il fondamento della nostra identità e la sua preservazione è un dovere morale verso le vittime e verso le future generazioni.