sabato 2 Agosto 2025
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Comune di Bari

Andria, anziano con Alzheimer estratto dal Canale Ciappetta

Nel cuore della mattinata, un episodio di profonda angoscia ha scosso la comunità di Andria.
Un uomo di settant’anni, segnato dalla progressiva perdita di memoria derivante dalla malattia di Alzheimer, è stato estratto inerme dalle acque del Canale Ciappetta-Camaggio, una struttura idraulica che costeggia la periferia urbana.

La sua scomparsa, inizialmente un’incerta assenza domestica, si è rapidamente trasformata in una corsa contro il tempo, orchestrata dalla disperazione dei suoi familiari.

La preoccupazione dei congiunti, alimentata dalla consapevolezza della sua vulnerabilità e dalla perdita di orientamento tipica della malattia, ha innescato un immediato intervento dei soccorsi.
L’uomo, nel corso della mattinata, si era allontanato dalla sua abitazione, abbandonandosi a un percorso privo di meta e di consapevolezza, inghiottito dalla nebbia della sua condizione.

Le ricerche, avviate con urgenza, hanno visto il coinvolgimento degli agenti della Polizia Locale, chiamati a scandagliare ogni anfratto e a percorrere ogni sentiero.
Il ritrovamento, avvenuto grazie all’intervento congiunto con i Vigili del Fuoco, ha evidenziato la delicatezza e la pericolosità delle situazioni che la demenza può generare.
La presenza dei Vigili del Fuoco si è rivelata cruciale per affrontare le difficoltà legate all’accesso al canale e per garantire un recupero sicuro dell’uomo.
Il settantenne è stato immediatamente trasportato presso l’ospedale Bonomo di Andria, dove ha ricevuto le cure necessarie per le ferite riportate.

Sebbene il suo stato richieda monitoraggio e assistenza specialistica, le prime valutazioni mediche escludono il pericolo di morte.

L’episodio solleva interrogativi cruciali sulla gestione e la sicurezza delle persone affette da demenza.
Sottolinea l’importanza di sistemi di supporto e di supervisione, non solo a livello familiare, ma anche attraverso la creazione di reti di protezione comunitarie.
La vicenda ci ricorda la fragilità umana, la necessità di una maggiore sensibilità verso le persone vulnerabili e l’urgenza di investire in risorse e competenze dedicate alla cura e alla prevenzione della malattia di Alzheimer e delle sue complesse implicazioni sociali.
L’evento, oltre alla sua tragicità, può stimolare una riflessione più ampia sulla necessità di un approccio integrato e multidisciplinare per affrontare le sfide poste dall’invecchiamento della popolazione e dalla crescente prevalenza delle demenze.

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