L’allerta meteo gialla che gravava sul Friuli Venezia Giulia si è concretizzata in una serie di eventi avversi, segnalati intensamente al Nue112 e alla sala operativa della Protezione Civile regionale.
Le comunicazioni, giunte nelle ore scorse, descrivono un quadro di vulnerabilità accentuata da un sistema meteorologico complesso, caratterizzato da precipitazioni intense e localizzate, e da una marcata instabilità atmosferica.
L’avanzata del fronte perturbato, originato da una depressione che si muoveva dal cuore dell’Europa centrale verso il Nord Italia, ha interessato il territorio friulano tra le 16:00 e le 18:00.
Questa fase è stata caratterizzata da temporali diffusi, particolarmente violenti in pianura e lungo la costa, dove le temperature, notevolmente al di sotto della media stagionale, hanno contribuito ad accentuare la percezione di disagio.
Il brusco calo termico, dovuto all’irruzione di aria fredda in quota, ha amplificato l’energia rilasciata dalle nubi temporalesche, favorendo la formazione di piogge torrenziali e venti rafficati.
Superato il picco della perturbazione, il tempo ha progressivamente migliorato su tutta la regione, ma la dinamica atmosferica non è ancora conclusa.
Il centro depressionario, spostandosi sul Triveneto, continuerà a influenzare il contesto meteorologico regionale con residui fenomeni piovosi, potenzialmente accompagnati da temporaneità sparse, soprattutto in prossimità delle aree marine.
Questa persistenza, seppur in forma attenuata, testimonia la complessità del sistema perturbato e la sua capacità di generare instabilità anche a distanza.
I danni, sebbene localizzati, riflettono la fragilità del territorio di fronte a eventi meteorologici estremi.
Allagamenti sono stati segnalati in diverse località, tra cui Pordenone, Monfalcone, Duino-Aurisina, Trieste, Pasian di Prato e Casarsa della Delizia, evidenziando la difficoltà del sistema idraulico a gestire volumi di precipitazioni così elevati.
La caduta di alberi e rami, verificatasi nei comuni di Coseano, Reana del Rojale e San Pietro al Natisone, sottolinea la vulnerabilità delle infrastrutture verdi e la necessità di interventi di manutenzione preventiva per mitigare i rischi legati alla caduta di vegetazione in caso di maltempo.
L’episodio, inoltre, pone l’attenzione sulla crescente frequenza e intensità degli eventi meteorologici estremi, fenomeno strettamente legato ai cambiamenti climatici in atto e che impone una revisione delle strategie di adattamento e resilienza del territorio.