Un’imponente ondata di maltempo ha interrotto la vibrante atmosfera della Fiera Antiquaria di Arezzo, un evento di richiamo nazionale e internazionale che, edizione dopo edizione, attira un flusso considerevole di appassionati, collezionisti e semplici curiosi.
L’evento, segnato da una preventiva allerta meteo gialla per la Toscana, è stato brutalmente sconvolto da un violento nubifragio intorno alle 11:30, un’esplosione atmosferica caratterizzata da piogge torrenziali, grandine e raffiche di vento impetuose.
Il Corso Italia, arteria principale della fiera, si è rapidamente trasformato in un corso d’acqua impetuoso, un vero e proprio fiume in piena che ha alterato radicalmente il paesaggio urbano.
La forza delle acque, in un impeto distruttivo, ha trascinato via tutto ciò che si trovava sul suo cammino, creando un caotico scenario di emergenza.
Volumi considerevoli di libri, testimonianze silenziose di storie passate, sono stati visti galleggiare, paradossalmente simili a imbarcazioni alla deriva in un contesto di totale scompiglio.
Gli espositori, con un’eroica dedizione, si sono prodigati per contrastare la furia del temporale, reggendo con le mani i fragili stands e cercando di preservare la merce esposta.
Un’operazione ardua, soprattutto considerando il diluvio e l’urgenza di salvaguardare oggetti di inestimabile valore, spesso realizzati con maestria artigianale e testimonianza di abilità e tradizioni secolari.
Il rapido intervento di chiunque, a piedi nudi e con la dignità di chi si adopera per la comunità, ha permesso di salvare parte del patrimonio esposto, ma l’impatto del rovescio, durato circa mezz’ora, ha lasciato un segno profondo sulla manifestazione.
L’evento, che aveva visto una significativa affluenza turistica fin da sabato, con locali e attività commerciali gremite, è stato bruscamente interrotto, lasciando un senso di frustrazione e amarezza.
La complessa macchina promozionale, alimentata da una serie di eventi collaterali pensati per amplificare l’attrattiva territoriale, sembra aver visto vanificati i suoi sforzi.
“Purtroppo, di fronte alla potenza della natura, non c’è molto che si possa fare,” ha commentato Rodolfo Ademollo, dirigente della Fondazione Arezzo In Tour, esprimendo il rammarico per l’inconveniente.
“L’imprevisto ci costringe a una verifica approfondita dei danni e a una riorganizzazione delle attività.
“Il maltempo non si è limitato a investire la fiera, ma ha provocato allagamenti e danni in diverse zone della città, sebbene il centro storico abbia subito le conseguenze più pesanti.
La fiera antiquaria, simbolo del richiamo culturale e turistico di Arezzo, si è trovata improvvisamente al centro di un evento atmosferico che ha messo a dura prova la resilienza della comunità e la fragilità del patrimonio materiale.
La stima dei danni, inevitabilmente, richiederà tempo, ma l’esperienza rimarrà impressa nella memoria di tutti coloro che hanno assistito a questa inattesa e violenta parentesi.