martedì 12 Agosto 2025
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Commemorazione offuscata: politica al posto del ricordo.

L’appuntamento commemorativo del 2 agosto 1980, come osservato ieri, si è rivelato una manifestazione ambivalente, oscurando il tributo dovuto alle vittime sotto una coltre di retorica politica.
Piuttosto che un solenne ricordo, si è configurato come un raduno politico opportunistico, permeato di riferimenti a figure istituzionali – il Presidente del Consiglio, il Presidente del Senato – e di questioni contingenti come il decreto sicurezza e la riforma delle carriere.

L’impressione predominante è stata quella di un’attenzione insufficiente verso la memoria delle vittime, soppiantata da un’agenda politica preminente.
In questa circostanza, la necessità di esprimere dissenso, di abbandonare il palco in segno di protesta, si è fatta sentire con forza.

La richiesta di poterlo fare è stata formalmente avanzata all’esecutivo, ricevendo in risposta un’indicazione a valutare il contesto.

Tuttavia, il profondo rispetto per le vittime, maltrattate da un approccio commemorativo inadeguato, ha impedito l’atto di protesta, spingendo a rimanere presente per onorarle, pur con un senso di disagio.

L’esperienza è stata complessa, carica di turbamento interiore.

Nonostante ciò, la permanenza sul palco è stata compiuta con un sentimento di orgoglio e con l’onore di rappresentare una continuità di valori.

L’episodio solleva una riflessione profonda sul ruolo e sulla responsabilità dei rappresentanti politici: la capacità di trascendere l’opportunismo e di incarnare l’istituzione, mantenendone la dignità e la solennità, anche quando questo implica affrontare situazioni scomode e contraddittorie.
La vera distinzione tra coloro che esercitano il potere e la semplice propaganda risiede, dunque, nella capacità di incarnare appieno l’istituzione, preservandone l’integrità e la memoria, soprattutto nei momenti di commemorazione e riflessione.

È un dovere che va oltre il consenso e l’applauso, esigendo un’aderenza scrupolosa ai principi che fondano la stessa identità politica e civile.

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