24 maggio 2024 – 17:33
Nella storia recente della politica italiana, un episodio del 1979 ha destato scalpore e suscitato interrogativi su accordi segreti e alleanze internazionali che hanno avuto ripercussioni anche negli anni successivi. Si tratta dell’arresto di militanti romani dell’Autonomia Operaia a Ortona, in Abruzzo, mentre trasportavano un missile di proprietà del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina. Questo evento ha portato alla luce il cosiddetto “lodo Moro”, un accordo informale che prevedeva la concessione ai gruppi palestinesi di utilizzare il territorio italiano come base logistica in cambio della promessa di non compiere attacchi sul suolo italiano.L’ombra del lodo Moro si è allungata nel tempo, dando spazio a varie interpretazioni e speculazioni da parte della destra postfascista, che ha cercato invano di collegare questo episodio alla strage avvenuta alla stazione di Bologna nel 1980. Tuttavia, oggi ci troviamo di fronte a una realtà diversa, dove l’imam parla agli studenti in un’università occupata, evocando il concetto di jihad come guerra santa e non solo come impegno morale e spirituale.Il confronto tra passato e presente mette in luce una trasformazione nei moventi della solidarietà filopalestinese: se un tempo si basava sulla condivisione degli obiettivi politici, oggi sembra essere più orientata verso l’adozione acritica degli obiettivi altrui. Questa evoluzione solleva interrogativi sulla natura delle alleanze internazionali e sull’importanza della consapevolezza storica per comprendere le dinamiche geopolitiche attuali.