lunedì 4 Agosto 2025
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Ischia, protesta furiosa: demolizione casa De Simone, simbolo di ingiustizia.

Un’ondata di protesta si è riversata oggi su Lacco Ameno, Ischia, con un corteo di centinaia di persone che contestano con forza la decisione di demolire l’abitazione della famiglia De Simone.
L’iniziativa, promossa dal Coordinamento dei Comitati per il Diritto alla Casa della Regione Campania, trascende la mera difesa di una singola famiglia, incarnando una più ampia denuncia delle disparità nel sistema di applicazione delle normative edilizie e le conseguenti vulnerabilità sociali che ne derivano.

Il corteo, attraversando il cuore del comune ischitano, un contesto economicamente significativo grazie alla presenza di strutture alberghiere di lusso, ha generato un gesto di solidarietà inaspettato: numerosi esercizi commerciali hanno spento luci e abbassato saracinesche, un segnale tangibile di condivisione per le istanze sollevate.

Alla mobilitazione hanno aderito anche comitati provenienti da altre aree della regione, ampliando la portata del messaggio.

La vicenda della famiglia De Simone – composta da sei membri, tra cui un anziano non autosufficiente al 100% – è divenuta simbolo di una problematica ben più ampia.

Nonostante una presunta sanatoria e l’avvenuto versamento delle somme relative al condono edilizio, la demolizione imminente appare contraddittoria, gettando ombre sul ruolo del comune e della Soprintendenza.
Gli organizzatori denunciano un quadro allarmante: un’isola segnata da un’urbanizzazione incontrollata, dove le demolizioni colpiscono disproportionatamente le abitazioni di ceto popolare, mentre abusi edilizi di scala maggiore restano impuniti.
Questa selettività, secondo i manifestanti, rivela una profonda ingiustizia strutturale.

Le stime indicano la presenza di centinaia di migliaia di immobili in Campania con difformità edilizie, un dato che, proiettato, potrebbe generare una crisi abitativa senza precedenti, spingendo potenzialmente un milione di persone verso lo status di profughi interni.

Il movimento non intende giustificare l’abusivismo in sé, ma sottolinea l’urgente necessità di un intervento politico e istituzionale incisivo per evitare una catastrofe sociale ed economica.
La demolizione indiscriminata, priva di una visione d’insieme e di politiche di riqualificazione, rischia di destabilizzare intere comunità e di aggravare le disuguaglianze preesistenti.
Al termine del corteo, una delegazione incontrerà il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, sollecitando un suo intervento diretto per scongiurare la demolizione della casa dei De Simone, fissata per fine agosto.

Il tribunale, nel frattempo, è chiamato a pronunciarsi sulla questione il 25 settembre, con l’udienza dell’incidente di esecuzione.

L’esito di questa vicenda potrebbe fungere da precedente, delineando il futuro di numerose altre famiglie in situazioni analoghe e definendo l’approccio della regione di fronte alla complessa sfida della gestione del patrimonio edilizio abusivo.

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