mercoledì 6 Agosto 2025
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Fintech: EBA lancia l’allarme su riciclaggio e cybercrime.

L’irruzione nel panorama finanziario di una miriade di operatori Fintech ha generato un’innovazione senza precedenti, ma ha anche sollevato interrogativi cruciali riguardo alla robustezza dei meccanismi di prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo.
Contrariamente a quanto auspicabile, la spinta all’acquisizione di nuovi clienti, spesso prioritaria, sembra aver marginalizzato l’applicazione rigorosa delle normative, esponendo il sistema a rischi significativi.

L’Autorità Bancaria Europea (EBA), con la recente pubblicazione della sua “opinion”, ha lanciato un campanello d’allarme per legislatori e autorità di vigilanza dell’Unione, sottolineando come questa corsa all’espansione possa compromettere la stabilità finanziaria complessiva.
La preoccupazione non è meramente teorica, ma si radica in una serie di vulnerabilità intrinseche al modello operativo di molte realtà Fintech.
Tra i fattori di rischio più rilevanti spicca l’elevata esposizione alla cybercriminalità, un’emergenza globale che colpisce indiscriminatamente ogni settore, ma che nel contesto Fintech, caratterizzato da una gestione spesso decentralizzata dei dati e da una dipendenza da tecnologie all’avanguardia, assume contorni particolarmente inquietanti.

L’affidamento a servizi di outsourcing, pratiche consolidate per ottimizzare i costi e sfruttare competenze specializzate, rischia di creare “zone d’ombra” difficili da monitorare, laddove i controlli esercitati sull’operatore esternalizzato si rivelano insufficienti o inesistenti.

Inoltre, la superficialità dei processi di due diligence sulla clientela – il cosiddetto “Know Your Customer” (KYC) – rappresenta una breccia critica.

La verifica dell’identità dei clienti e la comprensione della natura delle loro attività, elementi fondamentali per prevenire abusi, vengono talvolta trascurati o semplificati eccessivamente per accelerare l’onboarding e massimizzare il numero di utenti.
Un aspetto particolarmente allarmante evidenziato dall’EBA è il potenziale effetto “contagio” verso le banche tradizionali.

L’acquisizione o la partnership con operatori Fintech, pur potendo portare benefici in termini di innovazione e accesso a nuovi mercati, introduce un rischio sistemico.
Le banche, con la loro infrastruttura e reputazione, potrebbero essere coinvolte in attività illecite condotte dai loro partner Fintech, compromettendo la loro stabilità finanziaria e la fiducia dei clienti.

La situazione richiede un approccio proattivo e coordinato.
Non si tratta di soffocare l’innovazione Fintech, ma di canalizzarla in modo responsabile.

È necessario un rafforzamento dei controlli, una maggiore trasparenza nei processi di outsourcing, un’applicazione rigorosa delle normative AML (Anti-Money Laundering) e una collaborazione più stretta tra le autorità di vigilanza e gli operatori del settore.

Solo così sarà possibile sfruttare appieno il potenziale trasformativo della Fintech, mitigando al contempo i rischi associati.

La sfida è complessa, ma imprescindibile per garantire un sistema finanziario resiliente e affidabile.

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