Il Casertano è nuovamente scosso da un’onda di decessi legati all’infezione da virus del Nilo occidentale, con l’aggiunta di due nuove vittime che portano il bilancio provinciale a sette e quello nazionale a tredici.
Le due nuove tragedie coinvolgono un uomo di 79 anni residente a Teverola, il quale, dopo un primo ricovero presso l’ospedale di Aversa, si è spento presso la struttura di Frattamaggiore, e un 71enne di Casal di Principe, deceduto in rianimazione ad Aversa.
L’origine probabile delle infezioni sembra essere rintracciabile nel litorale domizio, un’area costiera ricca di ecosistemi complessi e spesso vulnerabili a fenomeni di contaminazione.
In particolare, l’epicentro dei casi sembra essere situato nel territorio del comune di Mondragone, con un’estensione che interessa le adiacenti località di Baia Domizia e Cellole.
Queste aree, caratterizzate da una significativa presenza di zone umide e corsi d’acqua, offrono un ambiente ideale per la proliferazione di *Culex pipiens*, il principale vettore del virus.
L’epidemia attuale solleva interrogativi sulla gestione del rischio infettivo e sull’efficacia delle misure di prevenzione.
Il virus del Nilo occidentale, trasmesso attraverso la puntura di zanzare infette, rappresenta una sfida sanitaria complessa, data la sua capacità di adattamento e la sua potenziale virulenza.
I sintomi dell’infezione possono variare da lievi disturbi simil-influenzali a manifestazioni neurologiche gravi, come encefaliti e meningiti, particolarmente pericolose nei soggetti anziani o immunocompromessi.
La situazione attuale evidenzia la necessità di un approccio integrato e multidisciplinare per la gestione del rischio.
Tale approccio deve includere:* Monitoraggio continuo: Implementazione di un sistema di sorveglianza epidemiologica rafforzato, capace di rilevare precocemente l’insorgenza di nuovi casi e di tracciare i focolai di infezione.
* Disinfestazione mirata: Intensificazione delle operazioni di disinfestazione, mirate a ridurre le popolazioni di zanzare vettrici, con particolare attenzione alle aree ad alto rischio.
L’impiego di larvicidi selettivi, a basso impatto ambientale, è fondamentale per preservare la biodiversità degli ecosistemi coinvolti.
* Educazione sanitaria: Promozione di campagne di sensibilizzazione rivolte alla popolazione, con l’obiettivo di fornire informazioni chiare e concise sui modi di prevenzione (utilizzo di repellenti, abbigliamento protettivo, eliminazione di ristagni d’acqua).
* Gestione del territorio: Miglioramento della gestione delle acque reflue e del drenaggio delle acque piovane, per ridurre i siti di riproduzione delle zanzare.
Un’attenta valutazione dell’impatto ambientale delle attività umane (agricoltura intensiva, urbanizzazione) è cruciale per prevenire la creazione di nuovi focolai.
* Ricerca scientifica: Sviluppo di vaccini e terapie specifiche per il virus del Nilo occidentale, al fine di proteggere la popolazione e migliorare le prospettive di cura per i pazienti infetti.
La recente escalation di casi nel Casertano sottolinea l’importanza di una vigilanza costante e di un impegno condiviso tra istituzioni, operatori sanitari e cittadini per affrontare questa minaccia emergente e proteggere la salute pubblica.
La vulnerabilità degli ecosistemi costieri, aggravata dai cambiamenti climatici e dalle attività antropiche, richiede un’azione proattiva e sostenibile per garantire un futuro più sicuro e resiliente.