La recente emergenza idrica che ha colpito il territorio marchigiano impone un approccio politico improntato all’ascolto e alla prossimità.
La solidarietà verso i sindaci e le comunità colpite, come testimoniato dalla visita di Matteo Ricci, europarlamentare e aspirante presidente regionale, e della sindaca di Osimo, Michela Glorio, non è un atto di cortesia, ma una necessità inderogabile per comprendere l’entità del danno e delineare strategie di resilienza.
L’evento alluvionale non è un incidente isolato, bensì un segnale inequivocabile dell’accelerazione del cambiamento climatico, una realtà che, nonostante le resistenze ideologiche, sta rimodellando il nostro pianeta con conseguenze sempre più impattanti.
La politica, nella sua accezione più nobile, deve trascendere la mera gestione dell’emergenza e abbracciare una visione strategica a lungo termine, investendo in infrastrutture verdi, sistemi di allerta precoce e politiche di prevenzione del dissesto idrogeologico.
L’innovazione amministrativa, in questo contesto, non si limita a rispondere alle calamità, ma anticipa i rischi, promuovendo una cultura della sostenibilità e dell’adattamento.
La responsabilità politica, lungi dall’essere un mero strumento di propaganda, si manifesta nell’abbandono di logiche partitiche a favore del bene comune.
L’osservazione critica rivolta a pratiche comunicative superficiali, che privilegiano l’ostentazione di gesti simbolici a scapito di azioni concrete, rappresenta un monito a privilegiare la sostanza rispetto all’apparenza.
L’utilizzo di risorse pubbliche, in particolare quelle derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), deve essere trasparente e finalizzato a migliorare la qualità della vita dei cittadini, non a fini elettorali.
È opportuno ricordare che l’approvazione e l’implementazione di tali risorse richiedono un impegno collettivo e una visione politica condivisa, e l’ipocrisia di rivendicare meriti per progetti che in precedenza sono stati osteggiati è un danno per la credibilità delle istituzioni.
L’impegno dei rappresentanti politici deve tradursi in azioni concrete per tutelare il territorio e proteggere la popolazione, promuovendo una cultura della responsabilità e della collaborazione tra enti locali, istituzioni scientifiche e comunità.
Solo attraverso un approccio integrato e una visione a lungo termine sarà possibile mitigare gli effetti del cambiamento climatico e costruire un futuro più sicuro e resiliente per le Marche.
Il servizio al cittadino non può essere subordinato a interessi di partito, ma deve rappresentare la bussola che guida ogni azione politica.