L’edizione 2024 dell’Esame di Stato ha confermato una tendenza all’elevata promozione, con un quadro complessivo che rivela dinamiche territoriali e disciplinari significative.
I dati ufficiali del Ministero dell’Istruzione e del Merito delineano un successo diffuso, con quasi il 97% degli studenti ammessi e il 99.7% diplomati.
Un elemento distintivo è l’incremento nella distribuzione dei voti più alti, che segna un’ulteriore conferma della capacità di recupero e adattamento dimostrata dal sistema scolastico post-pandemia.
L’assegnazione del massimo dei voti, il 100 e lode, ha visto un leggero aumento rispetto all’anno precedente, attestandosi al 2.8% a livello nazionale, per un totale di 13.857 studenti.
Tuttavia, la vera peculiarità risiede nella marcata disomogeneità territoriale: il Sud Italia si distingue per percentuali significativamente superiori alla media nazionale, con punte di eccellenza in Calabria (6.1%), Puglia (5.5%) e Sicilia (4.7%).
Al contrario, regioni del Nord, come la Valle d’Aosta (0.3%), e province autonome di Trento e Bolzano, insieme alla Lombardia e al Veneto, registrano performance più contenute.
Questa disparità geografica potrebbe riflettere differenze nelle strategie didattiche, nel capitale umano disponibile e nel contesto socio-economico delle diverse aree del Paese.
Analizzando la distribuzione dei voti più alti, emerge che la Calabria si conferma leader anche nell’assegnazione del voto più elevato, con il 12% degli studenti che hanno raggiunto il massimo dei voti.
Seguono Sicilia e Puglia, con percentuali rispettivamente del 10.3% e del 9.9%.
La prevalenza di voti alti nel Sud non è solo un indicatore di successo, ma anche un invito a comprendere i fattori che contribuiscono a tali risultati, al fine di replicare buone pratiche a livello nazionale.
Un’indagine più approfondita rivela come i licei, in particolare, abbiano mostrato una maggiore propensione all’ottenimento del 100 e lode, con un incremento rispetto allo scorso anno, arrivando al 4.3%.
Gli istituti tecnici seguono a distanza (1.5%), mentre gli istituti professionali si attestano a un modesto 0.6%.
Questa tendenza potrebbe essere collegata alla maggiore enfasi sulla ricerca e l’approfondimento teorico tipica dei licei.
Sulla base dei dati disciplinari, i licei classici e internazionali si distinguono per una percentuale più alta di studenti che hanno ottenuto il massimo dei voti, superando persino il tradizionale predominio del liceo scientifico.
Allo stesso tempo, il liceo scientifico con indirizzo sportivo si conferma come il percorso più incline all’ottenimento del voto minimo, il 60, suggerendo un percorso di studio con sfide specifiche.
Considerando l’intero percorso scolastico secondario di secondo grado, l’accesso alla classe successiva si attesta al 76.6%, mentre il 5.6% degli studenti dovrà ripetere l’anno e il 17.8% riceverà un giudizio sospeso.
Parallelamente, anche il rendimento degli studenti più giovani è positivo, con una promozione quasi universale all’esame di terza media, e un’incidenza elevata di lodi, guidata dalla Puglia.
In definitiva, i dati dell’Esame di Stato 2024 dipingono il ritratto di un sistema scolastico resiliente e capace di adattarsi alle nuove sfide, con una forte attenzione alla valorizzazione del merito e un’attenzione particolare alle peculiarità territoriali e disciplinari che caratterizzano il panorama educativo italiano.