mercoledì 6 Agosto 2025
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Stellantis, Cassino a rischio: fermata produzione e futuro incerto.

La recente comunicazione di Stellantis ai sindacati riguardo a una nuova fermata produttiva presso lo stabilimento di Cassino, dal 18 al 29 agosto, rappresenta un campanello d’allarme che amplifica le fragilità strutturali del sito e solleva interrogativi cruciali sul suo futuro industriale.

L’interruzione delle attività nei reparti di Montaggio, Lastratura e Verniciatura non è un evento isolato, ma la manifestazione tangibile di un problema sistemico: la carenza di ordini per i modelli Alfa Romeo Giulia e Stelvio, e Maserati Grecale, veicoli di importanza strategica per il complesso produttivo ciociario.

Questa situazione non può essere interpretata semplicemente come una fluttuazione del mercato.

Riflette una più ampia sfida che Stellantis si trova ad affrontare: la transizione verso una mobilità sostenibile, le dinamiche della domanda globale e la necessità di riallineare l’offerta con le nuove esigenze dei consumatori.

La piattaforma Stla Large, inizialmente promessa come terreno fertile per l’innovazione e la produzione di veicoli elettrici di nuova generazione, si trova ora al centro di un acceso dibattito, con l’incertezza che grava sulla sua effettiva implementazione e sui modelli che vi saranno destinati.
Le parole del Segretario dell’Uilm – Uil, Gennaro D’Avino, delineano chiaramente la posizione sindacale: è imprescindibile un tavolo di confronto nazionale dedicato esclusivamente a Cassino.

La necessità di una discussione di ampio respiro non è dettata da una semplice rivendicazione, ma dalla volontà di porre fine a un modello che sacrifica i lavoratori come variabili di aggiustamento, privandoli di garanzie concrete e di una visione chiara del futuro.

L’urgenza di questo confronto è alimentata dalla frustrazione accumulata dai lavoratori, che hanno subito periodi prolungati di inattività, con conseguente ricorso agli ammortizzatori sociali e una cronica mancanza di trasparenza da parte dell’azienda.
La mancanza di comunicazione e la sensazione di essere tenuti all’oscuro alimentano incertezza e demotivazione.
La forza lavoro di Cassino, composta da quasi 2500 dipendenti operanti in un unico turno giornaliero, si trova a fronteggiare una situazione particolarmente delicata.
La concentrazione della produzione su un numero limitato di modelli aumenta la vulnerabilità dello stabilimento a fluttuazioni della domanda e a decisioni strategiche dell’azienda.

Il sindacato reclama a gran voce un piano industriale solido, supportato da volumi di produzione certi, investimenti mirati e prospettive chiare.
Non si tratta semplicemente di preservare posti di lavoro, ma di costruire un futuro sostenibile per lo stabilimento e per l’intera comunità locale.
La richiesta di “rispetto per chi lavora” è un monito a Stellantis affinché riconosca il valore del capitale umano e si impegni in un dialogo costruttivo con le parti sociali.

L’azienda deve dimostrare di aver compreso la necessità di una strategia industriale lungimirante che tenga conto delle esigenze dei lavoratori, dell’innovazione tecnologica e delle sfide del mercato globale, restituendo a Cassino il ruolo di polo produttivo di eccellenza che le è stato tradizionalmente riconosciuto.

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